Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bassolino: con la sinistra solo se c’è un campo largo
NAPOLI «Andare via dal Pd è stato un atto di libertà», ripete Antonio Bassolino, intervistato nella trasmissione Tagadà di La7. Lo ripete nel giorno in cui l’alleanza tra Pd e Mdp, semmai l’ipotesi è stata in piedi, è naufragata definitivamente. Nel giorno in cui, senza più timidezze, si fa il nome di Piero Grasso come guida della sinistra. L’ex sindaco a domanda diretta deve fare un passo in avanti: «È un nome importante quello di Grasso, che può dare una mano ad attivare forze nuove fuori dal Pd e al di fuori dei partiti in campo. Campo che per me deve essere largo. Il campo stretto non è il mio. Continuo a ragionare sempre come un sindaco». D’altronde il suo sostegno a Matteo Renzi, continua, «nasce da quell’esperienza. Un giovane sindaco che scalava le più alte cariche. Era il ricordo di quello che noi avevamo provato a fare negli anni ‘90. Poi fui folgorato dal discorso della sconfitta, il suo migliore. Dopo Renzi non è stato più Renzi». Torna indietro alle primarie «delle schifezze». «Ho incontrato Renzi subito dopo in prefettura, per l’unica volta.