Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Il sacrificio di Éva Izsàk», dal libro alla scena
Si può morire a 18 anni, convinta che quella sia le prevenzione migliore contro il rischio di tradimento, nel caso di cattura da parte del nemico? Purtroppo sì, come racconta «Il sacrificio di Éva Izsàk», la messinscena, da stasera al Ridotto del Mercadante, tratta dall’omonimo romanzo della giornalista napoletana Januaria Piromallo, già vincitore del Premio Elsa Morante nel 2015. L’adattamento e la regia di Alessandra Felli affida a Teresa Saponangelo il ruolo della giovane eroina ungherese fatta suicidare nel 1944 dai suoi stessi compagni, ebrei e comunisti, terrorizzati dall’idea che la ragazza, una volta finita nella mani dei nazisti, non avrebbe retto a interrogatori e torture, finendo così col rivelare tutti i loro nomi. Un paradosso assurdo, che vede come controparte il personaggio di Imre Lipstiz, qui interpretato da Andrea Renzi, amico ventiduenne, che qualche anno dopo sarebbe diventato Imre Lakatos, celebre filosofo allievo di Popper. Sarà proprio lui a portare alla morte, in nome dei suoi ideali, la giovane donna. «Una storia – ha raccontato in presentazione l’autrice – che mia madre apprese dal racconto di un amico franco-ungherese in visita a Napoli, il filosofo della scienza Imre Toth, che ho poi intervistato, scoprendo una tragedia sconosciuta ai più e facendone materia per il mio libro». Una vicenda con tanti lati ancora oscuri, a partire dalle ragioni stesse di un così efferato delitto motivato con l’alibi della protezione delle vite altrui. «Dopo le lunghe e dettagliate ricerche per scrivere il libro - conclude Januaria - ho avuto la doppia soddisfazione della proposta di Luca De Fusco e Gennaro Famiglietti di mettere in scena Eva e di vedere realizzato infine il progetto teatrale». Lo spettacolo andrà in scena fino 3 dicembre.