Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La teoria post Darwin che arriva da Scampia
La selezione naturale e le mutazioni genetiche non sono più protagoniste della nostra evoluzione.
La teoria evoluzionistica made in Naples è opera di Achille Damasco, 26 anni, fisico della materia, di Scampia e che ha formulato la «Tre» ossia la Teoria delle Risonanze Evolutive, tesi rivoluzionaria che potrebbe superare il concetto attuale di evoluzione darwiniana. Una teoria che Damasco ha spiegato ieri al TedXNapoli, evento che si è tenuto a San Giovanni a Teduccio alla Federico II nel complesso della Apple Academy e che con il motto «Keep the Gradient» ha visto 11 speakers italiani e internazionali confrontarsi mettendo in circolo le «idee che meritano di essere diffuse». «Il punto racconta Damasco - è che il confronto e la divulgazione sono all’ordine del giorno quando si parla di scienze ed è importante stimolare la ricerca». La Tre, teorizzata assieme ad Alessandro Giuliani, biologo del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, è stata pubblicata dalla rivista «Physica A», di Elsevier, uno dei maggiori editori mondiale in ambito medico e scientifico ed è stata anche accolta da studiosi quali Vladimir Uversky della University Of South Florida, negli Usa che l’ha definita: «Un’ipotesi interessante, buona per l’insegnamento». Ipotesi che capovolge le teorie evoluzionistiche darwiniane ponendo al centro la stabilità dei sistemi biologici e non i loro piccoli mutamenti mentre a pesare di più sono i cambiamenti dovuti alle interazioni con l’ambiente circostante come quelli «epigenetici» (ossia quelli del fenotipo ossia le modifiche ereditabili che però non cambiano la sequenza del Dna). «In poche parole - spiega Damasco - mentre quelli che per Darwin erano i fattori evolutivi principali, ossia le mutazioni genetiche casuali e la selezione naturale, nella Tre hanno un ruolo marginale, mentre è fondamentale la stabilità delle specie. Le specie non evolvono, cambiano ma in maniera limitata». Ciò, però, non esclude che l’evoluzione possa «scattare». «Ci sono di contro fattori ambientali che hanno un’influenza importante sulle specie e quando si verificano con una certa frequenza possono causare l’evoluzione, che chiamo la risonanza evolutiva, che avviene anche in breve tempo». Un’idea rivoluzionaria. E così anche sul palco del TedXNapoli Damasco ha fatto un esempio pratico. Quello delle balene. «La lunghezza media delle loro antenate era di 10 metri, massimo 15, quasi la metà rispetto alle balene di oggi. Una variazione che vede un animale raddoppiare la sua grandezza nel giro di soli 2 milioni di anni è a dir poco importante. L’evoluzione in definitiva non è lenta e lineare ma ci sono lunghi periodi di equilibrio alternati da rapidi cambiamenti dovuti a una risposta della specie a cambiamenti che si verificano nell’ambiente». Variazioni che potrebbero quindi aver influito anche sull’evoluzione umana mentre la selezione naturale, per il darwinismo importantissimo, ha solo una funzione «conservativa». «La Tre supera anche la consueta banalità che ci fa dire: solo il più forte sopravvivrà. Siamo tutti più uguali di quello che sembriamo e così non esiste una variazione così importante tra gli esseri umani da determinare la sopravvivenza di un piccolo gruppo di individui. A sopravvivere quindi? È la stragrande maggioranza».