Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La notte di Chiaia blindata Niente caos, ma «resistono» i parcheggia­tori abusivi

Presenze ridotte di due terzi, c’è chi gira con la bottiglia di birra

- di Luca Marconi

NAPOLI Ore 23.40 di venerdì scorso, varo del dispositiv­o anti-movida violenta a Chiaia: partiamo da Trieste e Trento dove una coppia di ragazze gira intorno al “Carciofo” in scooter senza caschi, presto la piazza vicina ai

Quartieri dell’ultima “stesa” si riempirà di centauri. Via Chiaia è percorsa da scooter nell’uno e nell’altro senso.

Il mio è parcheggia­to su strisce bianche semi cancellate (ci sono o no?) in via Filangieri altezza Rodinò, al ritorno lo troverò messo di traverso dal parcheggia­tore abusivo e stavolta è stato gentile - un’altra in via Fiorelli finì per terra sul marciapied­i - perché l’area oggi è blindata da 40 tra militari e vigili, tuttavia gli abusivi riescono a lavorare ai margini dell’isola, un po’ meno, si lamentano, perché dalla sparatoria dell’altro sabato la zona ha perso due terzi dei frequentat­ori. Ma andiamo per ordine. In piazza Rodinò due carabinier­i fermano un gruppo di giovani coi capelli alla mohicana, chiedono i documenti, sono di via Santa Caterina da Siena. Su Vico II Alabardier­i una paninoteca doc è vuota: «Settimana lenta», dice il titolare che non vuol figurare: «Ma dopo la sparatoria i commercian­ti tengono di più alla sicurezza». Da Umberto confermano il calo di clienti. «Poco importa, speriamo solo che i militari restino fino alla chiusura», aggiunge Paola che gestisce un cocktail bar: «Entrano da qui flotte di centauri senza casco, sarebbe bastata subito una volante all’angolo. Io offro qualità a un prezzo maggiore, ma se tu dai da bere qualsiasi cosa a minori questa gente la richiami, gli crei un habitat favorevole». Questa gente sarebbero giovani dalle periferie, non necessaria­mente criminali ma visibilmen­te diversi: abiti più poveri, tatuaggi, capelli rasati ai lati e barbe. Si ra«Questo dunano intorno alla “Scuola Rosa”, la Poerio, che coi rifiuti intorno tanto somiglia ai loro quartieri di cemento. E qui qualcuno fuma anche skunk o beve vistosamen­te birre in vetro anche dopo la mezzanotte. Ci arriveremo.

Via Alabardier­i è tranquilla e protetta da un robusto sbarrament­o di militari su piazza dei Martiri. «Resteremo qui fino alle 4» assicura il capitano. In via Bisignano c’è più gente ma assai meno della media, normalment­e di venerdì notte non si cammina. In via Ferrigni incrocio Carlo Poerio un’altra pattuglia dei carabinier­i ferma un ragazzo in scooter in senso vietato, non ha i documenti. Il giovane prova a buttarla sullo scherzo strappando una risata a un militare con la mitragliet­ta in pugno, mentre il collega fotografa la targa con lo smart. «Maresciall­o», chiediamo, «cosa farete se non è previsto il sequestro con carri gru dei motorini?».

Il bilancio Pochi scooter, piazze e stradine presidiate, sanzionati in dodici tra lungomare e San Paquale nel corso dei nuovi controlli

non dobbiamo dirlo a lei» è la risposta. Lasciamo lavorare. Il motorino poi scomparirà, ma sicurament­e multato. «Stanno chiedendo i documenti? Speriamo non siano controlli spot» commenta Cristiano Izzo del sushi bar It’s, aggiungend­o: «Ma vorremmo controlli più discreti, preferibil­i a queste dimostrazi­oni muscolari». Izzo, chiediamo, ma dopo la sparatoria come va al ristorante? «Questa settimana non ho fatto niente».

E’ l’una. Su via Belledonne e Bisignano quattro ragazzoni capelli lunghi e un pò brilli girano tranquilla­mente con grandi Heineken in mano e non vengono notati. Su via Belledonne un music bar propone cicchetti “vodka menta e pepe” a 2 euro, stesso prezzo per il “Vendetta”, ingredient­i: “Liquore vaniglia banana cioccolata e cazzimma”. Poco più avanti un altro micro-bar rilancia: “Drink più cicchetto 5 euro”. Ma stasera è vuoto. All’incrocio con via Fiorelli ecco altri due carabinier­i. Tre parcheggia­tori abusivi si nascondono dai militari, in fondo alla strada tra le auto, uno semi calvo e due con barbetta e zainetto. Arriva una signora ossigenata con piumino, il “pelato” scatta, la signora paga con un gesto rapido e se ne va e il “pelato” occupa il posto, è un attimo. Spostano i motorini sui marciapied­i per far posto. I carabinier­i intanto hanno multato gli scooter che hanno sotto gli occhi. «Maresciall­o guardi in fondo alla strada». «Non possiamo dare la caccia a nessuno», dice, «l’ordine è di restare sul varco per controllar­e gli ingressi e mettere in sicurezza la zona ma ci sono i vigili che girano anche in borghese». Si affacciano due ragazzi senza casco e fanno velocement­e dietro front. Ore 1.20.

Piove. Su via Carlo Poerio i militari vedono sfilare auto e moto, saranno residenti. Ed eccola la “Scuola Rosa” coi ragazzi con la testa semi rasata, dove si sono massacrati. I tizi incontrati con le birre si sono fermati in Vico dei Sospiri, con le bottiglie in bella mostra su una seggiola e stanno fumando una canna. C’è obiettivam­ente qualche brutto ceffo, più grosso e tatuato, a presidiare un paio d’angoli. La municipale passa più lontano, su via Bisignano, dove spunta un motorino che fende la folla con un passeggero senza casco, che nota la polizia e scende. Avranno il permesso.

Piove e la gente si dirada. Un cingalese mi offre fiori, a me che sono solo, come nell’ultima puntata dell’Ispettore Coliandro. Forse è il caso di andare. Alle 2 meno dieci torniamo dalla prima coppia di carabinier­i, più simpatica, su piazza Rodinò e immortalia­mo una bella multa su un motorino incrociand­o tre vigili a venire. C’è speranza, pensiamo. Ma la multa l’ha beccata un ragazzetto magro che lavora nel ristorante di fronte, affranto. Vittima innocente del super dispositiv­o. Ma che si dice in via de Mille e sotto l’Umberto? Non avendo ancora avuto problemi per le foto scattate a piacimento, si può andare a vedere. Il mio motorino ha camminato da fermo, opera del parcheggia­tore abusivo che lo ha sistemato a spina di pesce. Davanti a La Mela stasera c’è soltanto una (non due) fila di auto parcheggia­te su un unico lato della strada. Un evento. Più avanti ecco un altro abusivo a lavoro, sotto un enorme ombrello scarlatto.

In via San Pasquale invece non incontro il “Chiattone” firmato (ben vestito) che lavora tra qui e l’Umberto. Lo cerchiamo. C’è un tipo pelato che fuma appoggiato a un palo, unico cristiano nella notte della prima di “Gomorra”, forse è lui di turno stasera. Ma ecco spuntare da via Imbriani lo “Smilzo” dalle guance incavate con un altro, che lascia davanti all’Umberto tre giovanotti tracagnott­i. Se mai il genere umano si estinguerà, i parcheggia­tori abusivi saranno gli ultimi dopo gli autisti. Piove più forte sulla prima notte del superdispo­sitivo. E la serata magra per tutti si conclude qui.

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