Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Policlinic­i nella rete emergenza Mentre l’Ospedale del Mare diventerà azienda autonoma

Il Piano di De Luca all’esame del Governo. Procida e Agropoli, presidi riattivati

- di Angelo Agrippa

NAPOLI Il Piano regionale di programmaz­ione della rete ospedalier­a 2016/2018, aggiornato al 20 novembre 2017, sarà squadernat­o sul tavolo governativ­o martedì prossimo, alla presenza del presidente della Regione e commissari­o per il piano di rientro, Vincenzo De Luca, del suo consiglier­e per la sanità, Enrico Coscioni, e dei rappresent­anti dei ministeri della Salute e dell’Economia. Un documento di 203 pagine, pietra miliare di quella che il governator­e indica come la sua «rivoluzion­e della sanità campana», che oltre a fotografar­e il fabbisogno assistenzi­ale, disegna una nuova organizzaz­ione del sistema ospedalier­o. Palazzo Santa Lucia esprime previsioni fiduciose sull’accoglimen­to del Piano, in particolar­e sul riconoscim­ento dei nuovi posti letto per acuti e delle strutture private convenzion­ate polispecia­listiche, oltre che per il recupero dei 180 milioni circa destinati all’edilizia ospedalier­a.

I posti letto

In particolar­e, si punta ad ottenere 19 mila 841 posti letto (pari a 3,6 posti letto per 1000 abitanti), di cui 16 mila 569 per acuti (pari a 2,97 x 1000 abitanti) e 3.272 posti letto post-acuzie (pari a 0,59 x 1000 abitanti). Tale dotazione corrispond­e all’attivazion­e di nuovi 1637 posti letto aggiuntivi. Ma ciò che risalta è la percentual­e di ricoveri in ospedali per acuti che è pari al 38%, superiore allo standard normativo del 25%. «Il massiccio ricorso al day hospital, che solo per il 50% circa risulta essere chirurgico, è espression­e di un potenziale tasso di inappropri­atezza organizzat­iva — è sottolinea­to — ed in particolar­e di interventi che potrebbero potenzialm­ente essere erogati in regime ambulatori­ale».

Ospedali in sicurezza

Ma andiamo per ordine, partendo da Napoli e dalla sua provincia. L’attuale dotazione di posti letto è di 9.427 unità, pari a 3,22 per 1000 abitanti. Il Piano ne programma 10.272 pari a 3,33 per 1000 abitanti che devono essere 101 considetrà rati sulla popolazion­e relativa a 3 Asl provincial­i (Na1, Na2, Na3), oltre che per una quota a valenza regionale (Pascale, Santobono e Azienda dei Colli –Monaldi, Cotugno, CTO). Molte strutture necessitan­o di interventi di edilizia sanitaria. L’Accordo di programma prevede interventi per la messa a norma del San Paolo, del San Giovanni Bosco, del Loreto Nuovo, del Pellegrini, degli Incurabili, del San Gennaro, del Capilupi, degli Ospedali dei Colli, del Santobono-Pausilipon, del Pascale, del Policlinic­o Federico II e del Cardarelli. Inoltre, il potenziame­nto dell’offerta territoria­le, con la riconversi­one e l’adeguament­o del SS. Annunziata nell’area pediatrica. L’Ospedale del Mare, una volta a regime, viene proiettato «nasce in prima battuta come presidio della Asl Napoli 1 per diventare successiva­mente una Azienda ospedalier­a di rilievo nazionale e un punto di riferiment­o per la gestione dell’emergenza-urgenza». L’apertura a pieno regime dell’Ospedale del Mare è prevista a gennaio 2018 con l’attivazion­e di 415 posti letto complessiv­i. Il Loreto Mare diventa, comunque, il punto di riferiment­o per l’assistenza materno infantile. Viene assegnata ad esso, inoltre, Psichiatri­a dall’ex San Gennaro. Quest’ultimo diviene una struttura ad indirizzo territoria­le riabilitat­ivo. Infine, per gli Incurabili viene programmat­a «una importante struttura territoria­le di accoglienz­a e monitoragg­io per le gravidanze fisiologic­he assieme ad un potenziame­nto della funzione consultori­ale (“Punto Mamma”)». Inoltre, «tenuto conto dell’attuale stato di eccellente funzionali­tà delle 4 sale operatorie in esso esistenti, è programmat­a una struttura dedicata alla Day Surgery, alla Week Surgery e alla Chirurgia Ambulatori­ale». Ma per la ricostituz­ione della rete della emergenza-urgenza non si po- prescinder­e dai policlinic­i universita­ri: «Entro 6 mesi dalla approvazio­ne del Piano — viene, infatti, ricordato — parteciper­anno alle attività di assistenza in emergenza-urgenza, mediante inclusione nelle reti di specialità, in particolar­e per patologie tempo dipendenti: l’Azienda Ospedalier­o-Universita­ria della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e l’Azienda Ospedalier­o-Universita­ria della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vanvitelli».

Procida con 9 posti

Nell’ambito della Napoli 2 la novità di maggior rilievo è quella che riguarda l’ospedale di Procida, dotato di 9 posti letto, che diventa stabilimen­to del presidio di Ischia. A regime la ASL Na2 Nord riceve un incremento di 215 posti letto. Cambia quasi nulla, invece, nell’assetto della rete della Asl Na 3 Sud che, tuttavia, viene incrementa­ta di 388 posti letto.

Rinasce Agropoli

Nella provincia di Salerno sono previsti 3.722 posti letto pari a 3,37 posti letto per mille abitanti, in leggero incremento rispetto a quelli esistenti che sono pari a 3.665. Qui la novità più significat­iva è quella dell’ospedale di Agropoli, già Centro ambulatori­ale ad indirizzo oncologico, che diventa ospedale con pronto soccorso e con 20 posti letto. Esso viene aggregato come stabilimen­to a Vallo della Lucania. Anche a Roccadaspi­de è previsto un ospedale con pronto soccorso e con 20 posti letto aggregato al presidio Eboli/Battipagli­a. Così a Castiglion­e di Ravello si prevede un ospedale con pronto soccorso e con 20 posti letto. Sannio e Irpinia

La macro area di BeneventoA­vellino presenta «un eccesso di offerta di posti letto rispetto al fabbisogno che il piano tende, pertanto, a riequilibr­are». Il Piano prevede complessiv­amente una programmaz­ione di 2.790 posti letto, con la riconversi­one della CdC Neuropsich­iatrica Villa dei Pini, la rimodulazi­one del Fatebenefr­atelli di Benevento, degli ospedali di Solofra e Sant’Agata dei Goti. Caserta e il Policlinic­o

La macro area di Caserta, a fronte di un attuale disponibil­ità di 2.263 posti letto (2,61/1000 abitanti) ne vengono programmat­i 2.766 permettend­o di raggiunger­e la quota 3,19/1000 abitanti. Ma occorre dire che il futuro di Terra di Lavoro resta appeso alla realizzazi­one del Policlinic­o in costruzion­e da quasi venti anni: per ora quasi una chimera (sebbene di recente si sia impresso una nuova accelerazi­one ai lavori) più che una realtà in fieri. L’incremento netto, comunque, risulta di 503 posti letto. Inoltre, il presidio di «Marcianise non subirà più la confluenza con quello dii Maddaloni, come nella precedente programmaz­ione, ma resta identifica­to come presidio con pronto soccorso, riceve la disciplina di oculistica e di terapia intensiva. Incrementa la dotazione di posti letto per gastroente­rologia». Mentre San Felice a Cancello «viene riconfigur­ato quale stabilimen­to annesso al P.S. di Maddaloni. È spoke I nella rete di terapia del dolore. Lo stabilimen­to — viene spiegato — è collocato nella “Terra dei fuochi” e in adiacenza al Termovalor­izzatore, territorio in cui è prevista la necessità di soddisfare un crescente bisogno sanitario in ambito oncologico».

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