Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Autismo, si presenta un nuovo protocollo «Decisivi i genitori»
Scuccimarra: modello studiato con l’Università
NAPOLI Domani, lunedì, verrà presentato un nuovo protocollo sperimentale per l’intervento terapeutico precoce destinato a bambini con disturbo dello spettro autistico. Goffredo Scuccimarra, direttore della Fondazione Istituto Antoniano, spiega che lo studio «prevede l’impiego di interventi calibrati sul bambino, il coinvolgimento attivo dei genitori attraverso un “parentcoaching” ispirato al modello della “pre-school autism communication therapy” e il supporto educativo al personale scolastico».
Dottor Scuccimarra, qual è l’obiettivo?
«Verificare l’efficacia di un modello terapeutico che integri interventi basati sull’evidenza e li declini nei diversi contesti di vita, dando attenzione al profilo funzionale del bambino e alle competenze essenziali per lo sviluppo neuropsichico». Si parte da zero? «No, mettiamo insieme ciò che sappiamo fare bene in Italia e le risorse di cui disponiamo: approccio riabilitativo di tipo evolutivo e sistema scolastico inclusivo del nostro Paese che, al dì là dei problemi, ci è invidiato da molti. Vogliamo verificare se questo modello funziona o se è inefficace». Chi sono i protagonisti? «La Federico II, la Vanvitelli, l’Università di Trento, di Milano-Bicocca, la Fondazione Istituto Antoniano, il centro medico riabilitativo Pompei e l’associazione La casa dei Giochi onlus».
Lo studio avrà valenza scientifica?
«Sì. Durerà 18 mesi e coinvolgerà bambini tra i 18 e i 48 mesi che hanno ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Ogni fase sarà inoltre monitorata dall’Istituto superiore di sanità».
Vi proponete insomma un modello replicabile.
«Perché sia scientifico, il modello deve essere standardizzato. Abbiamo definito in modo rigoroso i protocolli di intervento e li abbiamo manualizzati. Purtroppo è ancora vivo l’eco di pseudo-ricerche in cui questo principio non è stato rispettato. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti».
Centrali anche le famiglie, giusto?
«Il lavoro con la famiglia è una componente essenziale di ogni intervento riabilitativo. Abbiamo scelto la pre-school autism communication Therapy, che ha un’efficacia scientificamente dimostrata. Per l’intervento con la scuola abbiamo fatto riferimento alla lunga esperienza maturata su questi temi dalla professoressa Paola Venuti dell’Università di Trento».
Alla Federico II il compito di valutare i risultati.
«Sì, e le valutazioni saranno “cieche”. Chi valuta non saprà se il bambino fa parte del gruppo che segue l’intervento integrato o se effettua una terapia tradizionale».