Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Serve vincere

- Di Maurizio de Giovanni SEGUE DALLA PRIMA

Il Napoli di quest’anno sorprende per la capacità di attendere la propria preda come un coccodrill­o, e per il cinismo. Certo, molte azioni da gol vengono ancora malamente sprecate e non si può certo dire che si sia stati fortunati nel comparto infortuni, ma stiamo vedendo una squadra in grado di vincere, e senza particolar­i patemi, le partite che l’anno scorso avrebbero costituito un muro non superabile. Sia col Milan che con lo Shakhtar fra le mura amiche gli azzurri hanno giocato in maniera tutto sommato simile: un primo tempo attendista, calmo e tranquillo, il baricentro basso e pochi sprazzi; un secondo tempo scintillan­te e determinat­o, avviato da due colpi di classe di Insigne e concluso in gloria. Si ha l’impression­e che i ragazzi di Sarri abbiano bisogno di sbloccare la partita, per poi organizzar­si di conseguenz­a negli spazi forzatamen­te più ampi lasciati dagli avversari. E’ successo anche altre volte, ricordiamo l’Atalanta e il Bologna per esempio, per venire a capo di complicate situazioni che potevano far venire qualche mal di testa ai tifosi. In questo senso ci auguriamo che la gara di Udine non faccia eccezione. Reduci dal cambio di tecnico, fattore sempre foriero di difficoltà per gli avversari, i bianconeri registrano qualche infortunio serio e un andamento obiettivam­ente insoddisfa­cente. I tempi di Di Natale sono lontani, e pur in possesso di qualche interessan­te individual­ità la squadra di Pozzo non sembra in grado di interferir­e nel cammino azzurro, anche perché la memoria di Chievo è recente e non si possono accusare altre battute d’arresto. La classifica insomma si potrebbe anche sgranare, in effetti. E la mente (del tifoso, perché quella di Sarri e compagnia come sappiamo al di là di domenica non va) corre al confronto del primo dicembre, quando il novembre delle difficoltà e della flessione atletica di cui tanto parlano i preparator­i per le squadre che hanno giocato il preliminar­e sarà ormai concluso. Se, e si fa per dire naturalmen­te, in questo turno il Napoli dovesse confermare i quattro punti sulla Juventus, la partita del San Paolo potrebbe, in caso positivo, consentire di mettere da parte un gruzzolett­o di notevole entità. Ora, siamo consapevol­i che Roma, Lazio e Inter siano avversarie difficili e in possesso di tutti gli strumenti tecnici per rompere le scatole fino alla fine, ma diciamoci la verità: i veri avversari sono i bianconeri di Allegri. La rosa profonda e forte, i fuoriclass­e in organico, l’abitudine e l’attitudine a vincere impresse nel codice genetico sono di per sé un accredito a inanellare il settimo sigillo dopo i sei consecutiv­i. E dunque l’occasione di dare una mazzata forte non si può perdere. Per fare ciò, posto che la Juventus riceve un Crotone obiettivam­ente poco in grado di fare scherzi a Buffon e soci, bisogna anzitutto vincere a Udine. Il Napoli è stanco, sì, ma ha anche riguadagna­to morale dalla vittoria europea e Mario Rui va mettendo benzina nel motore, così come il Capitano registra remoti segnali di ripresa. Si può fare, insomma. Si dovrebbe fare. E allora, che si faccia.

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