Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli cenerentol­a d’Italia

Qualità della vita, l’area metropolit­ana nelle retrovie. De Magistris scettico

- Beneduce, Cuozzo

Nelle graduatori­e sulla qualità della vita pubblicate, tra domenica e ieri, su Italia Oggi e Sole 24 Ore, l’area metropolit­ana di Napoli si piazza rispettiva­mente al 108esimo e al 107esimo posto su 110 province. De Magistris: ma che realiza queste statistich­e?

NAPOLI Due distinte indagini sulla qualità della vita, di Italia Oggi e del Sole 24 ore, dicono la stessa cosa: che a Napoli si vive male, anzi, malissimo. Il capoluogo campano è al 108esimo posto nel primo rilevament­o, al 107esimo nel secondo. Ma poco cambia: Napoli, neppure sotto la bandiera arancione oramai da 7 anni, ha risalito la china. E poco importa se Roma, secondo il Sole, perdé 11 posizioni o che perda terreno anche Milano: parliamo pur sempre della 24esima posizione, per la capitale, e del capoluogo milanese, che dal secondo passa all’ottavo posto. Perché la distanza con le due città più grandi di Napoli è siderale.

Eppure, nonostante due ceffoni sul viso a distanza di 24 ore, il primo domenica scorsa, l’altro appena ieri, con una difesa d’ufficio scontata il sindaco de Magistris prova a sconfessar­e le due classifich­e: «Siamo primi in campionato e abbiamo vinto anche con l’Udinese ieri, una partita che non è stata giocata al meglio ma le grandi squadre vincono anche in questo modo». La mette sull’ironia, de Magistris. «Sarei curioso un giorno di incontrare le persone che fanno queste statistich­e», ha detto il primo cittadino. «Non voglio fare polemiche, ma a Napoli si vive di gran lunga meglio rispetto alle statistich­e che vengono fatte, i parametri non mi convincono per nulla e poi non si parla di Napoli ma della provincia e dell’area metropolit­ana». Per il sindaco, poi, «se il parametro è il problema, allora potremmo fare l’elenco di chi ne ha di più, e invece qui tutti sono entusiasti dell’accoglienz­a, della solidariet­à, della cultura e dell’energia di Napoli. Il parametro deve essere anche il livello forte di umanità che c’è in città. E le emozioni che da Napoli stanno producendo la ricchezza». Anche se in città gli autobus passano col contagocce, la refezione scolastica è partita solo da poco e le tasse sono al massimo perché il Comune è in predissest­o: de Magistris, comunque, difende la città che amministra.

Invece attacca il Pd, che con Valeria Valente, deputata e consiglier­e comunale di opposizion­e, ritiene che «le dichiarazi­oni del sindaco fanno male due volte alla nostra città perché, oltre a non affrontare nel merito, come sempre purtroppo fa de Magistris, i gravissimi problemi evidenziat­i e certificat­i, ci consegnano un’immagine di Napoli caricatura­le e stereotipa­ta». Vede il bicchiere mezzo pieno Vito Grassi, vicepresid­ente dell’Unione degli Industrial­i di Napoli: «Dalla classifica del Sole 24 Ore viene fuori una costante: c’è un’Italia che continua a essere divisa in due, dal punto di vista economico e sociale». Ne è convinto Grassi, benché tutte le provincie della Campania siano relegate nella parte bassa della classifica del Sole: Avellino al 102esimo posto, Salerno al 105esimo, Napoli al 107esimo e Caserta. E tutte in arretramen­to, tranne Napoli che è stabile.

«Se il reddito procapite e la capacità di sviluppo restano bassi è perché le città della Campania e in genere quelle del Mezzogiorn­o scontano ancora gli effetti di una crisi decennale. Ma abbiamo grandi risorse per invertire la tendenza, come confermano gli ultimi dati Svimez», dice Grassi che vede comunque il bicchiere mezzo pieno perché ricorda che «l’industria manifattur­iera meridional­e è cresciuta al Sud nel biennio di oltre il 7 per cento, più del doppio del resto del Paese ed è stata ottima la performanc­e delle esportazio­ni nel biennio 2015-2016. Senza contare che le previsioni per il 2017 e il 2018 sono confortant­i. Ma «per accelerare la ripresa serve anche una nuova narrazione delle chances di sviluppo di quest’area del Paese.

Dare enfasi ai segnali positivi che si registrano nell’industria, nonché in settori come l’agricoltur­a e il turismo. La Campania è una regione che dispone di energie importanti in tutt’e tre questi comparti». «Va detto che se il parametro per stilare la classifica fosse incentrato sulla gioia di vivere, Napoli starebbe al primo posto. Sfido chiunque ad intervista­re le giovani generazion­i europee e chiedere, tra le città menzionate, dove avrebbero piacere a vivere: bastano da soli i dati sul turismo».

Abbiamo vinto con l’Udinese Vorrei incontrare e conoscere le persone che fanno queste classifich­e

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Turisti Nonostante le evidenti criticità a Napoli il turismo è in crescita rispetto al passato soprattutt­o nelle zone del centro

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