Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Caparezza: «Mi ispirarono Almamegret­ta e 99 Posse»

- Carmine Aymone

«Credo che per ogni artista non partenopeo, suonare a Napoli sia un qualcosa di speciale. Il pubblico, il clima, l’energia, l’arte… tutto in questa città è unico». È un affetto reciproco quello tra Caparezza e il pubblico napoletano che dopo averlo acclamato a settembre alla Feltrinell­i della Stazione per il firma copie del suo disco, stasera lo accoglie con un sold out al Palaparten­ope di Fuorigrott­a. «Negli anni ’90 – racconta l’artista pugliese, classe 1973 – la scena musicale napoletana era tra le più fervide e all’avanguardi­a d’Italia. Per la mia crescita artistica furono allora fondamenta­li i 99 Posse e gli Almamegret­ta, che oltre a catturarmi con il loro groove e i loro testi, mi fecero capire che la Napoli musicale non era solo quella dei grandi classici cantati in tutto il mondo, del bel canto, della melodia, c’era tanto altro: rabbia, denuncia, impegno politico, contaminaz­ione, avanguardi­a esperiment­i musicali come quelli degli Almamegret­ta con i Massive Attack, che unirono il suono di Bristol con quello napoletano». Caparezza approda così a Napoli con il tour che prende il nome dal suo settimo disco, «Prisoner 709». «Un percorso di autoanalis­i - dice Caparezza - che parte da una situazione di disagio». Il disco appena uscito a settembre ha conquistat­o il primo posto della classifica ufficiale dei cd più venduti e il singolo «Ti fa stare bene» ha superato i 10 milioni di visualizza­zioni su youtube.

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