Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Via Bisignano, il Municipio vieta i tavoli in strada a sedici baretti

I gestori di 16 locali hanno ora solo sette giorni per mettersi in regola

- Di Anna Paola Merone

Sedici baretti di via Bisignano dovranno togliere i tavolini dalla strada. L’Avvocatura del Comune di Napoli si è espressa sulla revoca dei permessi di occupazion­e suolo per gli spazi della strada che si trovano fra i paletti e il marciapied­e.

NAPOLI Sedici baretti di via Bisignano dovranno togliere i tavolini dalla strada. L’Avvocatura del Comune di Napoli si è espressa sulla revoca dei permessi di occupazion­e suolo per gli spazi della strada che si trovano fra i paletti e il marciapied­e.

I gestori dei locali — cui ieri è stata notificata dalla polizia municipale la revoca dei permessi — hanno sette giorni di tempo per adeguarsi alle nuove regole e «restringer­si». La maggior parte di loro, almeno quelli che insistono sul fronte nord della strada, potranno occupare il marciapied­e, dove possono trovare posto al massimo due tavolini e due sedie per bar. Più critica la situazione per i locali sul fronte sud di via Bisignano, che al momento hanno i tavolini nella spazio di fronte ai bar e che potrebbero vedersi revocati del tutto i permessi.

È la vittoria — a distanza di tempo — dell’ex comandante della sezione Chiaia della polizia municipale, Gaetano Frattini. Due anni fa l’ufficiale espresse parere negativo sulle occupazion­i suolo — nello spazio oltre il marciapied­e — sulla base di una ordinanza municipale che definiva pedonale anche l’area interna ai paletti. Recependo l’osservazio­ne in base alla quale i marciapied­i sono troppo stretti e angusti per essere considerat­i come unica area praticabil­e per chi si muove a piedi, Frattini si pronunciò a sfavore dell’occupazion­e dell’area con tavolini, sedie e arredi vari.

Prima dell’estate c’è stato un ulteriore sopralluog­o della polizia municipale, ora la decisione di revocare i permessi, fra i mugugni dei titolari dei baretti. Molti si trincerano dietro un silenzio ostile. Altri, come Filippo Boccoli — titolare di Spritz e 66 —ammettono di sentirsi sulla graticola. «Non se ne può davvero più, mi sento come su uno spiedo. Le regole cambiano — ricorda — e siamo alla mercé di scelte che non sono ispirate ad alcune coerenza». Poi conferma che è deciso a riconverti­re lo Spritz in un bar diurno e a prendere la distanze da una notte «che non offre più condizioni di lavoro rispettabi­li, dal momento che veniamo trattati come banderuole».

Dario Loiacono, proprietar­io di Jazzy, prima di qualsiasi decisione e consideraz­ione vuole sentire il parere del proprio legale. Come altri colleghi ha scelto di muoversi con cau- tela. «Voglio leggere le carte, capire, verificare che margini abbiamo e come sono motivate queste scelte, poi vedremo cosa fare» spiega.

Esultano i residenti. Il Co- mitato Chiaia viva e vivibile ricorda che «gli abusi dei gestori dei locali rendono invivibile la zona» e salutano questa decisione del Comune come un piccolo passo avanti verso una riorganizz­azione dell’area e un argine posto ai signori dei baretti. Argine che segue l’ordinanza del sindaco de Magistris che da due settimane impone ai gestori dei locali di osservare una serie di regole. Sono previsti divieti e sanzioni da 250 a 500 euro e la chiusura per 15 giorni dei locali dei trasgresso­ri che incorreran­no in due sanzioni per la stessa violazione. L’ordinanza, in vigore fino a maggio, coinvolge quattro aree della movida: la zona dei baretti di Chiaia, via Aniello Falcone, piazza Bellini e Coroglio e Bagnoli. I divieti principali sono sostanzial­mente due: è vietato vendere bevande in vetro e lattine dopo la mezzanotte; i locali devono tassativam­ente chiudere alle 2 da domenica a mercoledì e alle 3 nel fine settimana. Misure sono previste anche contro chi occupa suolo pubblico senza permesso.

16

I locali coinvolti dalla revoca dei permessi di occupazion­e suolo

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I giorni di chiusura che rischiano i locali dei trasgresso­ri

Filippo Boccoli

Le regole cambiano e siamo alla mercé di scelte che non sono ispirate ad alcuna coerenza

Dario Loiacono

Voglio leggere le carte, verificare che margini abbiamo e come sono motivate queste scelte

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