Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sì al piano ospedaliero, tagliati cento posti letto
Via libera dal tavolo governativo al documento di programmazione, sbloccati 300 milioni di premialità 2014 Coscioni, consigliere per la sanità: «Ottimo risultato, ridefiniremo gli esuberi delle unità di chirurgia generale»
NAPOLI Il piano ospedaliero regionale di Vincenzo De Luca ha ricevuto l’ok del tavolo governativo, dopo circa quattro ore di serrato confronto con i rappresentanti dei ministeri della Salute e dell’Economia, ma con alcune prescrizioni che dovranno essere rigorosamente osservate.
È quanto ha comunicato Enrico Coscioni, consigliere per la Sanità del presidente della Regione e commissario per il piano di rientro dal debito sanitario in Campania, Vincenzo De Luca. «Oltre a incassare l’approvazione del Piano ospedaliero regionale, sono stati sbloccati i 300 milioni circa di fondi relativi alla premialità del 2014 — ha spiegato Coscioni —. Ma dobbiamo sottostare ad alcune stringenti condizioni relative alla riduzione di Unità operative complesse di chirurgia generale. Per lo più si tratta di punti di erogazione e non di vere Unità operative, nei quali sono gestiti pochi posti in ogni struttura, ma che sulla carta, secondo i tecnici del Governo, possono rappresentare una voce di spesa aggiuntiva e pertanto vanno ridenominati e riqualificati. Secondo una prima stima, piuttosto approssimativa, è una operazione — ipotizza il consigliere di De Luca — che potrebbe interessare un numero che va dai quaranta ai cento posti letto». In verità, il Piano di De Luca punta ad ottenere 19 mila 841 posti letto (pari a 3,6 posti letto per 1000 abitanti), di cui 16 mila 569 per acuti (pari a 2,97 x 1000 abitanti) e 3.272 posti letto post-acuzie (pari a 0,59 x 1000 abitanti). Tale dotazione corrisponde all’attivazione di nuovi 1637 posti letto aggiuntivi. Ma ciò che risalta è la percentuale di ricoveri in ospedali per acuti che è pari al 38%, superiore allo standard normativo del 25%. «Il massiccio ricorso al day hospital, che solo per il 50% circa risulta essere chirurgico, è espressione di un potenziale tasso di inappropriatezza organizzativa — viene sottolineato — ed in particolare di interventi che potrebbero potenzialmente essere erogati in regime ambulatoriale».
Intanto, sono ancora una volta i 5 stelle a lanciare accuse all’indirizzo del vertice di palazzo Santa Lucia. «De Luca fa peggio del suo predecessore Polimeni, bypassando completamente il consiglio regionale e provando a far approvare il nuovo piano di programmazione della rete ospedaliera 2016/2018 in assoluta solitudine — denuncia il capogruppo regionale dei pentastellati, Valeria Ciarambino —. Piano che approda sul tavolo del governo, in attesa di una definitiva approvazione. Un documento strategico per un settore così delicato non può non essere condiviso prima con i rappresentanti dei cittadini nell’aula del consiglio. Almeno Polimeni aveva la scusa di non essere campano». L’esempio più lampante — aggiunge Ciarambino — è il paradossale progetto di smantellamento del polo materno-infantile all’Ospedale del Mare. Un dipartimento composto da 48 posti letto, quattro sale parto, sale travaglio, lactarium, terapia intensiva neonatale, osservazione breve intensiva neonatale, un blocco operatorio dedicato, cullette e incubatrici iper tecnologiche, pronto per essere inaugurato, ma che non vedrà forse mai la luce. Al suo posto, De Luca ha previsto la 13esima cardiochirurgia della nostra regione, il doppio del fabbisogno in Campania. Le conseguenze saranno devastanti sia dal punto di vista dell’assistenza sanitaria che sul piano dello spreco di denaro pubblico».
Critiche da M5S «Il presidente fa peggio di Polimeni, bypassando completamente il Consiglio regionale»