Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Così le paranze dei clan si spartiscono la strada Il confine a piazzetta Cariati
Le bande arrivano dal rione Traiano, dai Quartieri e dal Cavone
banditi del rione Traiano, che hanno letteralmente invaso la zona di Chiaia, e dall’altra quelli dei Quartieri Spagnoli. Sono loro che seminano il terrore nella zona, loro gli autori di aggressioni e rapine a mano armata, oltre che a furti di scooter e auto.
Da una parte il rione Traino e dall’altra i Quartieri Spagnoli, ma non solo. Il corso Vittorio Emanuele, una delle arterie più importanti e trafficate di Napoli, è diventata terra di tutti perché c’è un accordo tra i rapinatori. Chiunque potrebbe mettere a segno un colpo nella zona, ma solo dietro il pagamento di una tangente sul valore della rapina compiuta. Accanto ai due gruppi che terrorizzano gli automobilisti del Corso ci sono anche i rapinatori che arrivano da Forcella, dal Mercato e dal Pallonetto di Santa Lucia, che con i «quartierani» si dividono le zone turistiche di Chiaia. I rapinatori seriali agiscono come squadre.
La vittima viene quasi sempre agganciata sul Lungomare, a via Caracciolo, in piazza dei Martiri e via Chiaia. Zone dove spesso passeggiano turisti ignari dei rischi che corrono e napoletani troppo sicuri di non essere individuati con i preziosi orologi ai polsi, mentre prelevano contanti o con borse griffate. Ma i «ganci» hanno occhi fini e sono