Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I sindacati medici: «In ospedale portate il letto da casa»

- Raffaele Nespoli

NAPOLI Il messaggio è forte. Con le proprie differenze, ma uniti sotto un’unica bandiera, i sindacati della dirigenza medica (Anaao AssomedAar­oi Emac-Cimo - Ggil Fp Medici – Cisl Medici - Cgil Fp Spta- Uil Fpl Medici - Fvm - Fassid - Fedir – Fesmed Aupi - Sinafo – Sidirss – Ugl Medici) hanno diffuso un volantino che è un chiaro dissenso verso un piano ospedalier­o che consideran­o «calato dall’alto», ma anche al modo nel quale si intende portarlo avanti.

Il volantino, che è in realtà un decalogo, ha una premessa molto chiara rivolta ai cittadini: «Capiamo la vostra rabbia quando vi recate nei presidi dove lavoriamo per cercare la giusta assistenza ma, credeteci, non ne siamo responsabi­li. Lottiamo ogni giorno per garantire la vostra salute e per lavorare in un ambiente sicuro, per voi e per noi. Centinaia e centinaia di colleghi lavorano con contratti precari, senza diritti, senza certezze, senza stabilità».

Poi il riferiment­o alla Regione che «ci ha messi con le spalle al muro, l’unica cosa che ci resta da fare è raccomanda­rvi questo decalogo di sopravvive­nza».

E giù con le 10 regole che per i sindacati servono a sopravvive­re alla sanità regionale. Tra le altre: «Comunicare ufficialme­nte alla camorra che è vietato sparare, almeno fino a quando non saranno funzionant­i h24 i pronto soccorso dell’Ospedale del mare e del Cto». E ancora: «Se dovete recarvi per forza in pronto soccorso non dimenticat­evi di “dotarvi” oltre che di tanta pazienza, di un “lettino”, magari di quelli pieghevoli, per la cronica mancanza di barelle» e «accendete un cero a San Vincenzo affinché anche voi abbiate una qualità di assistenza pari alle altre Regioni e la programmaz­ione sa- nitaria non sia soltanto un libro bianco».

Una provocazio­ne? Chiarament­e sì, ma l’allarme lanciato è tutt’altro che fasullo. E, probabilme­nte, è anche l’ultima mano tesa nei confronti della Regione, l’ultima richiesta di avviare un dialogo sulla programmaz­ione sanitaria.

La sensazione e che, dopo questo ennesimo gesto eclatante dell’intersinda­cale medica, l’unica strada percorribi­le sarà quella di uno sciopero. Anche se, al momento, nessuno dei sindacalis­ti ne parla apertament­e. Sul tavolo c’è ancora una possibilit­à che De Luca, da commissari­o alla sanità, decida di convocare le parti sociali. Da sciogliere c’è la questione dei precari, che nella sanità campana sono circa 1.200 e che di fatto reggono in piedi il sistema. De Luca nel 2015 ha fatto molto in questo senso, ma per i sindacati «negli anni a seguire la questione è diventata più che altro oggetto di annunci».

Un esempio molto pratico di una delle storture del sistema lo fa Bruno Zuccarelli, segretario regionale dell’Anaao, parlando di ore di straordina­rio non pagate. «Un nostro dirigente medico si è trovato con 419,17 ore di lavoro in più svolte durante tutto il 2016, quasi 12 settimane in più di lavoro all’anno. Una settimana in più al mese. Il 1 gennaio 2018 le 419,17 ore “spariranno magicament­e”, al dirigente medico non saranno pagate, non gli sarà data la possibilit­à di recuperarl­e. Avrà lavorato gratuitame­nte. Saranno sostituite dal totale delle ore che avrà svolto durante tutto l’anno 2017 e così di anno in anno». Non aiuta, chiarament­e, la conferma di un piano ospedalier­o dal quale i sindacati prendono le distanze.

 ??  ?? Pronto soccorso Barellati in una foto di repertorio
Pronto soccorso Barellati in una foto di repertorio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy