Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Aronica, tenore entusiasta: «Qui ho trovato l’America»
Il cantante romano è il protagonista de «La Fanciulla del West» che inaugura il 9 la stagione operistica del Massimo napoletano
«Qui ho trovato l’America, anche grazie a Puccini. Dopo la Louisiana di “Manon Lescaut”, sul palco del Massimo napoletano mi muoverò nella California della “Fanciulla del West”». È entusiasta il tenore Roberto Aronica, che dal 9 dicembre sarà il protagonista maschile in «La Fanciulla del West» di Puccini, con cui si inaugura la stagione operistica del San Carlo. Sul podio Juraj Valcuha, regia scene e costumi di Hugo de Hana, e sul palco anche il soprano americano Emily Magee, nel ruolo del titolo e il baritono Claudio Sgura in Jack .
Aronica è erede del grande canto eroico che ha appreso dal suo maestro Bergonzi insieme con quell’atteggiamento generoso che non diviene spavaldo solo perché frenato da un profondo rispetto per la scrittura musicale.
«Dopo il deserto della Louisiana e Ellis Island in “Manon Lescaut”, sarò Dick Johnson nella California che Puccini ha immaginato per la più moderna delle sue opere – racconta il cantante – e se nelle precedenti il genio di Lucca aveva osservato e preso dalla nascente arte cinematografica, con “Fanciulla del West” sembra lui stesso prospettare nuovi orizzonti all’arte della celluloide. È geniale! ». Il compositore non ha mai sposato le ideologie socialiste e il genere verista che invece di esse si era appropriato, tuttavia c’è sempre una poesia sociale nei suoi personaggi e nelle trame: «La diffidenza verso lo “straniero”, che fa additare Dick come “diverso”, perché chissà come e da cosa i presenti scoprono essere di San Francisco, sarà superata. Poi c’è anche una velata condanna, poetica appunto, della pena di morte che farà dire al protagonista, mentre sta per essere impiccato, che egli è un ladro, ma non un assassino, a differenza di chi starebbe per compiere giustizia sommaria»
È davvero entusiasta del ruolo, il tenore romano, che disegna una curva di evoluzione dei suoi personaggi pucciniani: «Da Des Grieux al vile Pinkerton passano ben più dei duecento anni di distanza delle ambientazioni, ma Dick è un personaggio che, nel suo essere bandito, possiede un’etica che lo destina alla redenzione per amore egli si astiene dal rubare e anche nell’intimità con Minnie mostra grande rispetto. C’è il Puccini che ha vissuto la tragedia del suicidio della cameriera per le calunnie della moglie Elvira, e si prefigge di tratteggiare personaggi forti e decisi e in Fanciulla, il musicista colloca una donna e un uomo volitivi e concreti; mi piace molto questa trama».
Il regista Hugo de Ana ha parlato di percorso di solitudini, eppure sono tantissimi i personaggi che agiscono in quest’opera del 1910: «Ancora un contrasto con la solitudine del deserto del mio precedente impegno al San Carlo, ma i protagonisti, Minnie, Dick e Jack si trovano soli come erano partiti, mentre i minatori agiscono intorno. È una solitudine, ma su un meraviglioso palco con un teatro annunciato tutto esaurito. Sono felicissimo di essere qui con colleghi fantastici, un direttore e un regista eccellenti e in una città meravigliosa e accogliente come nessun’altra». Una vera e propria «America».