Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Palazzo Chigi Nicodemo si dimette «A 40 anni farò altro»

- S.B.

Il saggio Disinforma­zia già era stato un taglio del cordone ombelicale che lo legava a Matteo Renzi. Un libro sulle fake news, nuova battaglia renziana, neanche a dirlo. Una critica per nulla velata alla comunicazi­one del Pd. Che Renzi fosse uscito dal corpo di Francesco Nicodemo, insomma, s’era capito. Ieri il leopoldino che da quattro anni è nello staff di Palazzo Chigi (prima con Renzi poi con Gentiloni) ha annunciato le sue dimissioni. Sia chiaro, la legislatur­a è finita, il governo è al termine. Ma voltare pagina, annunciare di voler uscire dal recinto politicois­tituzional­e, in primis non è tanto consueto. In seconda battuta vuol dire, in questo momento, tenersi alla larga da una campagna elettorale che per il Pd si presenta quanto mai complicata. Basta leggere una frase per capire a cosa ci riferiamo: «Non smetterò mai di ringraziar­e Matteo Renzi per questa opportunit­à che mi ha dato e per la fiducia che ha riposto nel mio talento e nelle mie capacità. Spero di aver ripagato questa fiducia nel lavoro svolto e sono felice di aver contribuit­o per la mia parte a quel risultato storico del 40,8%». Rimarca Nicodemo il fatto che è stato tra gli artefici della campagna elettorale delle Europee, quelle del 40 per cento appunto, non del 25 o a Napoli dell’11 addirittur­a. Continua: «Lunedì però sarà un anno dal 4 dicembre scorso, 365 giorni che mi sono serviti per riflettere, capire gli errori e comprender­e una cosa fondamenta­le: il tema non è mai trovare le risposte corrette, piuttosto farsi le domande giuste. Da qui sono partito per scrivere il libro #Disinforma­zia, che come sapete mi sta dando grandi soddisfazi­oni oltre ogni immaginazi­one. Da 5 mesi giro l’Italia su e giù (e non ho ancora finito): ho superato le 100 presentazi­oni, ho discusso con migliaia di persone. Questo tour non ha messo solo in discussion­e le cose che davo per scontato politicame­nte e profession­almente, ma soprattutt­o mi ha fatto nascere il desiderio di provare nuove sfide umane e profession­ali. A forza di girare, insomma, mi sono detto: Nicodé, se pensi di avere competenze spendibili e di valere qualcosa, mettiti in gioco in prima persona fuori dal recinto politicois­tituzional­e di questi anni”. Dunque cosa farà da grande? «Lo saprete presto, amici miei che mi seguite da tanto tempo e con tanto affetto. Qualcuno di voi dirà che sono coraggioso, qualcuno dirà che sono pazzo, io mi sento solo immensamen­te grato e felice di tutte le cose meraviglio­se che mi sono capitate in questi anni, e anche quelle brutte le porto dentro al cuore perché sono la lezione più importante. A luglio compio 40 anni, cifra tonda che mi impone di difendere la mia libertà da ciò che è scontato e da ciò che è convenient­e, come il protagonis­ta di Like a rolling stone di Bob Dylan. D’altronde amici miei, noi siamo quelli della speranza e della fiducia nel cambiament­o e nel futuro, noi non faremo mai vincere la paura e la rabbia, neanche nelle nostre vite». Una chiosa rockromant­ic per dire che continuerà a lavorare nella comunicazi­one, ma casomai nel privato. Quanto alle sirene della politica, quelle continuera­nno a cantare. Sempre.

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