Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Movida, non c’è pace a Chiaia: comitati contro i «baretti» anche sui brunch dell’Immacolata
Chieste misure speciali per la Vigilia. Rodinò: «Rischi concreti con quella folla»
NAPOLI Il fronte si fa sempre più definito. Da una parte i gestori dei locali della movida che minacciano «serrate» col la Confcommercio se non saranno ascoltate le istanze degli imprenditori e soprattutto contro l’ordinanza del sindaco de Magistris e nuove ventilate restrizioni per le festività comandate (ma nessuno ha deciso in merito alla richiesta inoltrata al Prefetto dai comitati dei residenti). Dall’altra i comitati per la quiete pubblica, pure scontenti dell’ordinanza, che rimarcano le preoccupazioni in vista delle festività. Sullo sfondo, intanto, procede un’inchiesta della Procura che parla, a dieci giorni dalla rissa con accoltellamenti e colpi di pistola in via Bisignano, di una «Chiaia zona franca dei clan», che qui si incontrano per regolamenti di conti (nel frattempo la clientela dei baretti si è ridotta di due terzi) «come se la movida fosse affrancata pure dal riciclaggio» è un commento dalle pagine dei Comitati per la Quiete.
Ai baretti invece già qualche locale fa grande pubblicità al brunch dell’Immacolata, con decine di manifesti, anticipando così la Vigilia. Più che legittimo. Ma tanto basta a scatenare nuove proteste, se i nervi sono a fior di pelle. «Se avessero letto tutti magari con un minimo di attenzione la lettera inviata a Prefetto, Questore e sindaco sulle tematiche del 24 dicembre saprebbero bene che non abbiamo chiesto semplicemente di posticipare l’apertura dei locali onde consentire anche ai commercianti diurni di poter lavorare (o solo l’economia della notte va protetta?) e a noi di non essere intrappolati in casa» si legge sulla pagina del Comitato Chiaia Viva e Vivibile: «Le immagini della vigilia dello scorso anno (con le strade bloccate da un fiume umano, ndr) parlano da sole, rispettassero le leggi prima di lamentarsi e sia chiaro che a Chiaia la malavita la hanno portata, non tolta» è il post pubblico lasciato su Facebook. Il comitato aveva chiesto alla Prefettura e al Questore per il giorno 24 l’adozione di provvedimenti straordinari, con aperture soltanto pomeridiane per i locali di Chiaia. La richiesta è firmata da Caterina Rodinò di Miglione, presidente e rappresentante legale del Comitato Chiaia Viva e Vivibile: «Da qualche anno, il 24 dicembre rappresenta, per i residenti del cosiddetto “quadrilatero dei baretti di Chiaia” non una giornata di festa ma di inaudito disagio... Ciò su cui intendo richiamare la Vostra attenzione è il pericolo discendente dallo straordinario assembramento di persone che espone noi residenti (non diversamente da quelli che frequentano occasionalmente la zona) al rischio concreto di incidenti dalle incalcolabili conseguenze. A tale situazione occorre porre rimedio adottando necessari provvedimenti: sospendere le concessioni di suolo pubblico; vietare la vendita di bevande in vetro; disciplinare l’apertura degli esercizi posticipandola ad un orario pomeridiano; vietare la possibilità di diffondere musica; consentire un agevole accesso ai condomini muniti di passo carraio ed ai garage di zona, con l’ausilio di un numero di forze dell’ordine proporzionale al prevedibile afflusso di persone paragonabile ad un concerto o ad una partita di calcio. La richiesta è caratterizzata anche dalla consapevolezza che, cadendo quest’anno la Vigilia di domenica, è prevedibile una presenza persino maggiore della “marea” di persone che lo scorso anno hanno invaso il “quadrilatero dei baretti” rendendo noi residenti “prigionieri in casa” e le altre attività commerciali irraggiungibili per gli ultimi acquisti. Peraltro, la situazione di caos va evitata anche per impedire che si verifichino incidenti in grado di determinare, com’è accaduto a Torino, irreversibili conseguenze alle persone».
Le medesime motivazioni, ora, valgono per i brunch anticipati con l’Immacolata, spiega Caterina Rodinò di Miglione: «Penso che non saranno possibili, non possono bloccare l’accesso alle abitazioni e ai negozi diurni e non possono occupare la strada carrabile come è successo l’anno scorso. Non ci aspettiamo risposte istituzionali, ma credo che le forze dell’ordine interverranno per consentire la giusta fruizione della zona». Insomma, la frattura resta.