Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un menu bio per 111 chef
Per promuovere nel mondo una cucina nazionale basata su principi di sostenibilità è nata Chic, l’associazione di cuochi e pizzaioli a tutela della salute e dell’ambiente
L’ ultimo appuntamento mediatico del 2017 della Chic (Charming Italian Chef), si è tenuto, nei giorni scorsi, presso il ristorante Marennà di Sorbo Serpico (Avellino), nelle coreografiche cucine a vista del presidente dell’associazione, Paolo Barrale. Ad oggi sono 111 gli chef, ma anche pizzaioli di tutta Italia, che hanno aderito alla Chic, organizzazione nata nel 2009 per promuovere la cucina nazionale nel mondo. Diversamente dai colleghi di altre associazioni, gli chef Chic si distinguono per la loro politica progressista mirata non solo alla difesa delle tradizioni storiche ma alla promozione di nuove espressioni culinarie in linea con le esigenze contemporanee.
«Le nostre scelte alimentari hanno un ruolo fondamentale nel rendere sostenibile il nostro comportamento verso l’ambiente che ci ospita. L’adozione di un modello di consumo che promuove la dieta equilibrata e che ne dimostra i benefici per la salute dell’uomo e dell’ambiente, diventa uno dei primi passi da compiere nel cammino per la salvaguardia del pianeta e della nostra salute». Questo è il concetto sintetizzato anche attraverso le parole del presidente Barrale. L’innovativo progetto, denominato Chic respect, insegue i trend di una nuova sensibilità verso i temi della natura e dell’etica sviluppatasi tra i consumatori 2.0.
Per raggiungere l’obiettivo la Chic ha riunito i leader delle produzioni alimentari per aprire un confronto sulla nuova consapevolezza basata sul rispetto per l’ambiente e le sue risorse. Il progetto si svilupperà per tutto il prossimo anno arruolando gli chef associati che condividono questa filosofia. Agli interessati sarà chiesto di aggiungere, tra le proposte del ristorante, un menu sulla base dei principi fondamentali di sostenibilità come l’utilizzo di materie prime prodotte eticamente, la riduzione dei consumi, l’attenzione al riciclo e al riutilizzo degli scarti, la salvaguardia delle tradizioni alimentari, la salute dei consumatori attraverso una dieta demitariana (80% vegetale, 20% proteine animali).
Per supportare il lavoro degli chef è stato istituito un comitato scientifico composto da esperti qualificati, specializzati in diverse discipline che avrà il compito di approvare i menu proposti dagli chef. Per la prima volta un’associazione di professionisti si impegna in un progetto sociale concreto volto a sensibilizzare i consumatori oltre che a soddisfarne i palati.
Il presidente Barrale Una dieta equilibrata fatta di materie prime prodotte eticamente è uno dei primi passi nel percorso per la salvaguardia del pianeta