Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un governo ombra per la città
A fronte delle drammatiche condizioni in cui versa la città, infatti, il generoso moto di ribellione resterebbe sterile qualora non venisse incanalato in un razionale flusso di idee e di proposte. Pur nella consapevolezza delle diversità, ad esempio, nulla impedirebbe alle opposizioni di dare vita a un coordinamento permanente, in grado di presentare e offrire soluzioni alternative a quelle della giunta. Perché non pensare, dunque, a una sorta di «governo ombra delle larghe intese» caratterizzato da un accordo sulle questioni di merito amministrativo più che su quelle politiche?
Certo, può sembrare roba da fantascienza in un clima che le prossime elezioni nazionali renderanno sempre più arroventato. Eppure, se l’opposizione volesse davvero ascoltare il respiro della città e dissipare ogni dubbio sulla praticabilità di questa ipotesi, basterebbe chiedersi quanto un simile approccio, fondato sui problemi e non sulle diatribe ideologiche, risulterebbe più efficace nel creare un rapporto più autentico con un elettorato che per metà, ormai, diserta le urne. Naturalmente poi, al momento della consultazione amministrativa, i vari gruppi tornerebbero a sfidarsi sulla base di opzioni differenti. Attenzione, però: l’Aventino metropolitano ha prodotto anche altri effetti. In primo luogo, ha registrato l’inattesa partecipazione del Movimento 5 stelle, che ha preso le distanze dal sindaco. È la prima volta che i grillini escono dall’anonimato in cui sono sprofondati dall’inizio della consiliatura e producono un atto di discontinuità politica con quanto fatto in precedenza.
Resta da vedere se questo congedo da de Magistris sia a titolo definitivo o costituisca il singolo frutto dell’ estemporaneo orgoglio. Nulla esclude che tale rottura possa essere strumentale alla definizione di nuovi scenari politici. Che sia, cioè, prodromo della futura candidatura a sindaco di Roberto Fico.
Ma l’Aventino ha rivelato che anche a sinistra la situazione rimane equivoca. Il rappresentante in consiglio comunale del neonato movimento Liberi e Uguali continua a sostenere, con una certa continuità, de Magistris. E ciò nonostante che, a più riprese, i principali esponenti regionali del partito sorto sulle ceneri di Mdp non abbiano risparmiato critiche feroci al sindaco e alla sua giunta, deprecandone l’incapacità amministrativa. In tal senso, la posizione di Antonio Bassolino è emblematica. L’ex sindaco, che ora sembra essere vicino a Grasso, non le ha mai mandate a dire, incalzando quotidianamente de Magistris, evidenziandone con forza carenze e fallimenti. Giunto a compimento il processo costitutivo, sarebbe opportuno che Liberi e Uguali chiarisse in modo netto e inequivocabile la sua posizione, assumendo in consiglio comunale gli atteggiamenti conseguenti.