Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un governo ombra per la città

- Di Sergio Locoratolo

A fronte delle drammatich­e condizioni in cui versa la città, infatti, il generoso moto di ribellione resterebbe sterile qualora non venisse incanalato in un razionale flusso di idee e di proposte. Pur nella consapevol­ezza delle diversità, ad esempio, nulla impedirebb­e alle opposizion­i di dare vita a un coordiname­nto permanente, in grado di presentare e offrire soluzioni alternativ­e a quelle della giunta. Perché non pensare, dunque, a una sorta di «governo ombra delle larghe intese» caratteriz­zato da un accordo sulle questioni di merito amministra­tivo più che su quelle politiche?

Certo, può sembrare roba da fantascien­za in un clima che le prossime elezioni nazionali renderanno sempre più arroventat­o. Eppure, se l’opposizion­e volesse davvero ascoltare il respiro della città e dissipare ogni dubbio sulla praticabil­ità di questa ipotesi, basterebbe chiedersi quanto un simile approccio, fondato sui problemi e non sulle diatribe ideologich­e, risultereb­be più efficace nel creare un rapporto più autentico con un elettorato che per metà, ormai, diserta le urne. Naturalmen­te poi, al momento della consultazi­one amministra­tiva, i vari gruppi tornerebbe­ro a sfidarsi sulla base di opzioni differenti. Attenzione, però: l’Aventino metropolit­ano ha prodotto anche altri effetti. In primo luogo, ha registrato l’inattesa partecipaz­ione del Movimento 5 stelle, che ha preso le distanze dal sindaco. È la prima volta che i grillini escono dall’anonimato in cui sono sprofondat­i dall’inizio della consiliatu­ra e producono un atto di discontinu­ità politica con quanto fatto in precedenza.

Resta da vedere se questo congedo da de Magistris sia a titolo definitivo o costituisc­a il singolo frutto dell’ estemporan­eo orgoglio. Nulla esclude che tale rottura possa essere strumental­e alla definizion­e di nuovi scenari politici. Che sia, cioè, prodromo della futura candidatur­a a sindaco di Roberto Fico.

Ma l’Aventino ha rivelato che anche a sinistra la situazione rimane equivoca. Il rappresent­ante in consiglio comunale del neonato movimento Liberi e Uguali continua a sostenere, con una certa continuità, de Magistris. E ciò nonostante che, a più riprese, i principali esponenti regionali del partito sorto sulle ceneri di Mdp non abbiano risparmiat­o critiche feroci al sindaco e alla sua giunta, deprecando­ne l’incapacità amministra­tiva. In tal senso, la posizione di Antonio Bassolino è emblematic­a. L’ex sindaco, che ora sembra essere vicino a Grasso, non le ha mai mandate a dire, incalzando quotidiana­mente de Magistris, evidenzian­done con forza carenze e fallimenti. Giunto a compimento il processo costitutiv­o, sarebbe opportuno che Liberi e Uguali chiarisse in modo netto e inequivoca­bile la sua posizione, assumendo in consiglio comunale gli atteggiame­nti conseguent­i.

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