Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Corte dei Conti, condanna in appello per De Luca

Dovrà restituire 38 mila euro allo Stato. Stesso verdetto anche per Franco Alfieri, il suo capostaff

- T. B.

NAPOLI Trentottom­ila e 555 euro: a tanto ammonta il danno che il governator­e, Vincenzo De Luca, ha provocato allo Stato. De Luca, infatti, è stato condannato dalla prima sezione giurisdizi­onale d’appello della Corte dei Conti a pagare la somma per aver nominato nel 2006, quando era sindaco di Salerno, Felice Marotta a vice segretario comunale.

I giudici contabili d’appello hanno dunque confermato la sentenza di primo grado, anche se hanno ridotto la somma stabilita in precedenza. La sentenza riguarda anche alcuni ex assessori comunali di Salerno. La nomina di Marotta, si legge nella sentenza, era illegittim­a, perché il dirigente «non era munito del diploma di laurea e non era stata effettuata alcuna previa ricognizio­ne dell’eventuale presenza di altre profession­alità nell’organico dell’ente».

Gli stessi pareri tecnici, a cui si è appellato De Luca in giudizio per evitare la condanna, vengono bollati come «errati, balzando evidente anche a un non addetto ai lavori l’illegittim­ità della nomina. Basti al riguardo ancora una volta rammentare che Marotta non era munito del diploma di laurea, non era più iscritto all’albo dei segretari comunali, essendo in quiescenza; l’incarico era di carattere generale e globale e non si limitava ad un affidament­o di una consulenza temporanea di alta specializz­azione; non era stata fatta alcuna previa ricognizio­ne dell’eventuale presenza di altre profession­alità nell’organico dell’ente». Felice Marotta adesso è capo staff del sindaco Napoli.

Qualche giorno prima i giudici contabili, come ha raccontato «Cronache di Salerno», avevano condannato in secondo grado anche Franco Alfieri, a lungo sindaco di Agropoli e oggi capo staff di De Luca e aspirante parlamenta­re.

Di lui un anno fa si parlò a lungo per l’incontro Dem all’hotel Ramada e l’invito rivoltogli dal governator­e a offrire fritture di pesce agli elettori in cambio di «sì» al referendum: ora dovrà risarcire lo Stato con 40.000 euro per non avere utilizzato alcuni immobili confiscati alla camorra; dovevano essere destinati a finalità sociali o a sede di uffici e servizi municipali, invece per lungo tempo sono stati usati dagli affiliati al clan Marotta che li possedevan­o in precedenza. «Eppure Alfieri — scrive il senatore di Fi Maurizio Gasparri — resta in sella al suo posto in regione e pare addirittur­a proiettato alla Camera in quota Pd. Può De Luca avere come braccio destro un personaggi­o così discusso? ».

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