Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’avvocato: va ringraziat­o Con lui squadra in armonia

Botti: «Ma ora dovrebbe partecipar­e alle decisioni della società sul mercato»

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NAPOLI «Ero a Dimaro l’estate scorsa e ho visto, percepito soprattutt­o, quanto Maurizio Sarri sia l’ago della bilancia di un gruppo che esprime sul campo l’armonia che c’è nello spogliatoi­o». Claudio Botti difende il suo assistito anche se è pronto a dargli qualche consiglio per ottenere più facilmente l’assoluzion­e».

Avvocato Botti, partiamo dagli aspetti da correggere.

«Sarri è un ottimo maestro di campo, ma deve adottare un sistema diverso di comunicazi­one. Troppi silenzi, troppi messaggi in codice. Per dire cosa e soprattutt­o a chi? Il rapporto con la società, è evidente, non è paritario. Ma per evitare di essere accusato di estraneità o disaffezio­ne, sarebbe importante soprattutt­o per i tifosi, essere più espliciti. Chiarire come stanno realmente le cose sul mercato, sui giocatori e sul suo futuro».

Secondo lei come stanno le cose?

«Il Napoli ha dato a Sarri un’occasione profession­ale straordina­ria e forse irripetibi­le, lui ha accettato sapendo di firmare una sorta di cambiale in bianco. Un rapporto di forza dunque sbilanciat­o che, trascorsi due anni, Sarri deve ribaltare». In che modo? «Partecipan­do alle decisioni, anche quelle sul mercato. Da un lato De Laurentiis si attiene ad una politica finanziari­a sparagnina, dall’altro l’allenatore lo aiuta, non chiedendog­li altro».

Ha una panchina troppo corta?

«Sicurament­e non è ampia, ma lui l’ha resa più corta di quella che è realmente, smonto però la tesi che alcuni giocatori non si sentano integrati. Ricordiamo che molti hanno deciso di restare perchè Sarri ha fatto da garante».

Il Napoli è in calo, Sarri ha colpe?

«Non credo. I preliminar­i di Champions sono stati anche in passato evento catastrofi­co per il Napoli e anche stavolta c’è stato il calo fisiologic­o, la preparazio­ne scompensat­a si fa sentire sia a livello fisico che mentale». Il Napoli può riprenders­i? «Sono ottimista, Sarri è il fautore del gioco più bello d’Europa. Non è che all’improvviso non riesca più a farlo fare. La squadra ritroverà la freschezza e la brillantez­za offensiva e sono certo che possa riprenders­i».

Magari con una gestione della rosa più disinvolta?

«Perdere Ghoulam e Insigne contempora­neamente poteva costare, in termini di punti in classifica, addirittur­a di più. Invece il Napoli è sempre lì secondo e pronto a giocarsela con chiunque. Certo, a gennaio servirebbe qualche innesto importante. Qui consiglio al mio “cliente” di far sentire la propria voce con la società. Di fare nomi, di essere chiaro. Ha smesso di essere in debito, passi dall’altra parte e metta De Laurentiis in difficoltà».

Per provare a vincere lo scudetto?

«Non lo so, ma almeno per restare competitiv­i nelle zone alte della classifica. Arrivare primi è frutto di una serie di componenti che nel calcio possono essere impreviste e imprevedib­ili. Ritrovare brillantez­za e il gioco di un tempo sarebbe importante. Il Napoli è reduce da due pareggi consecutiv­i in campionato, non mi sembra una catastrofe».

Sarri andrà via a fine stagione?

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