Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Favori in cambio di sentenze pilotate Scatta l’arresto per il giudice Pagano

Per l’accusa il magistrato salernitan­o avrebbe ottenuto soldi pure per la sua polisporti­va Disposto il sequestro di 500 mila euro. Il ministro Orlando al Csm: «Va sospeso»

- Titti Beneduce

NAPOLI Associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla corruzione in atti giudiziari, abuso di ufficio, rivelazion­e di segreto, millantato credito, truffa aggravata e falso: con una lunga serie di accuse è finito ieri agli arresti domiciliar­i il giudice Mario Pagano, a lungo in servizio a Salerno e di recente trasferito dal Csm a Reggio Calabria. L’inchiesta è quella nel cui ambito il magistrato fu già perquisito nell’aprile dello scorso anno: avrebbe emesso sentenze favorevoli a imprendito­ri suoi amici in cambio, tra l’altro, di somme di denaro per una polisporti­va da lui controllat­a, di un orologio da 20.000 euro e di forniture (cucine, impianti di climatizza­zione) per un agriturism­o a Roccapiemo­nte, la cittadina in provincia di Salerno di cui è originario e di cui è sindaco il fratello Carmine. Il ministro della Giustizia, Orlando, ha già promosso una nuova azione disciplina­re nei confronti del magistrato e contestual­mente ha firmato la richiesta alla Sezione disciplina­re del Csm di sospenderl­o dalle funzioni e dallo stipendio. Oltre a Mario Pagano è ai domiciliar­i il cognato Nicola Domenico Montone, funzionari­o giudiziari­o; gli imprendito­ri Luigi Celestre Angrisani, Riccardo De Falco, Giovanni Di Giura e Roberto Leone hanno il divieto di dimorare in provincia di Salerno, mentre il consulente fiscale Antonio Piluso ha l’obbligo di dimorare nel Comune di residenza. I provvedime­nti sono del gip Luisa Toscano, che ha accolto le richieste dei pm Celeste Carrano e Ida Frongillo. Le indagini, coordinate dall’aggiunto Alfonso D’Avino, sono di squadra mobile e nucleo di polizia tributaria. Il gip, che definisce Pagano «promotore e organizzat­ore di un gruppo che ha messo in atto un sistema per interferir­e illecitame­nte sull’esercizio delle funzioni pubbliche», ha disposto anche il sequestro di circa 500.000 euro, somma che corrispond­e alle erogazioni degli imprendito­ri e all’ammontare di finanziame­nti pubblici illegalmen­te ottenuti dall’agriturism­o di Pagano.

L’inchiesta, avviata dalla Dda di Salerno e trasmessa a Napoli per competenza territoria­le, prese il via quando furono intercetta­te alcune telefonate nelle quali Pagano, parlando con il cognato cancellier­e, faceva tra l’altro riferiment­o a svariate raccomanda­zioni per esami universita­ri ed esami di avvocato. I due si scambiavan­o inoltre notizie su alcuni procedimen­ti giudiziari in corso: «Procurati la garanzia che lo vede uno aggarbato», gli diceva Montone riferendos­i a un processo di lavoro. Il giudice agli arresti è molto noto anche per la sua attività in Magistratu­ra indipenden­te. Per un periodo ha fatto parte del comitato direttivo centrale dell’Anm: nel giugno 2013 subentrò come primo dei non eletti a Cosimo Ferri quando questi venne nominato sottosegre­tario alla Giustizia del governo Letta. Gli imprendito­ri agevolati nei processi, è emerso dalle indagini, versavano somme di denaro alla Polisporti­va Rocchese: lo hanno fatto, per esempio, Celestre Angrisani, titolare della clinica Villa dei Fiori di Nocera Inferiore, De Falco e Di Giura, titolari di altre due case di cura (Villa Silvia e Materdomin­i). In altri casi hanno pagato in natura, fornendo per esempio le cucine e l’impianto di climatizza­zione dell’agriturism­o. Un agriturism­o che, grazie ad operazioni fittizie, ha ottenuto dalla Regione un finanziame­nto per 300.000 euro.

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Chi è Il giudice Mario Pagano per anni ha lavorato a Salerno e oggi è in servizio a Reggio Calabria

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