Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il cattolico pragmatico e il paladino del liberismo

- di Emanuele Imperiali

Non si può rinunciare a una politica dedicata al Mezzogiorn­o. La frase di Paolo Gentiloni, pronunciat­a dal palco del teatro Mercadante ad apertura della giornata sul Sud organizzat­a da Il Mattino, risuona nella sala e lascia il segno.

Non perché chissà quale grande novità abbia annunciato il Presidente del Consiglio. Ma perché, poco dopo di lui, un ministro importante del suo Governo, Carlo Calenda, titolare dello Sviluppo Economico, usa accenti diversi, quando dice con estrema chiarezza che il Sud non è una riserva indiana. E che il meridione, per stare al passo con la modernità, non può vagheggiar­e politiche industrial­i differenti da quelle del resto del Paese ma, questo sì, una maggiore intensità di alcuni interventi.

Non sono messaggi criptici, ne linee strategich­e divaricant­i nello stesso gabinetto, ma modi diversi di affrontare un problema da sempre irrisolto, quella questione meridional­e che la recente crisi recessiva ha acuito ulteriorme­nte.

Il ministro dello Sviluppo è un uomo concreto, esponente di primo piano del fronte del fare, padre di quella Industria 4.0 che e’ uno degli strumenti decisivi della nuova fase. La sua è una formazione liberale, condita con un’ esperienza coltivata negli ambienti confindust­riali e comunitari, che lo induce a confronti serrati, anche diretti e spigolosi. Ha il pregio della chiarezza e ai presidenti delle regioni meridional­i non la manda a dire: «Con il governator­e De Luca in Campania lavoro bene, ma quelli della Calabria e della Sicilia non li ho mai visti». Nel suo mirino c’e’ soprattutt­o Michele Emiliano, perché la vicenda del ricorso al Consiglio di Stato per l’Ilva di Taranto che ha paralizzat­o tutto non gli va proprio giù.

Paolo Gentiloni ha una formazione diversa: viene dalla sinistra cattolica, ha intriso la sua cultura nel meridional­ismo classico, è politico di mediazioni e non di contrappos­izioni, rivendica con orgoglio le misure del suo governo e di quello Renzi che l’ha preceduto, partorite dal ministro del Mezzogiorn­o Claudio De Vincenti, anch’egli tra i protagonis­ti della kermesse, le quali si sostanzian­o in provvedime­nti atti a favorire l’economia meridional­e: dai crediti d’imposta alla decontribu­zione nelle assunzioni, alle zone economiche speciali, agli incentivi di Resto al Sud.

Due sensibilit­à diverse ma che comunque danno corpo a una sfida culturale, grazie alla quale si e’ interrotta la solitudine del Mezzogiorn­o. E non e’ poco.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy