Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Caos al concorso per avvocato Alla Mostra mancano 800 sedie
Candidati costretti in piedi per tre ore. E c’è chi minaccia azioni legali contro la Mostra d’Oltremare
Alla Mostra d’Oltremare è caos per il concorso di avvocato: ieri mattina avrebbero dovuto trovare posto 4.358 praticanti con i cognomi che iniziano dalla lettera L alla lettera Z, invece ci si è resi conto che qualcosa non andava. Mancavano 800 sedie e banchi e si è scatenato il putiferio.
NAPOLI Alla Mostra d’Oltremare il padiglione della «sfortuna» è quello C. Lì ieri mattina avrebbero dovuto trovare posto gli aspiranti avvocati del Distretto di Napoli con i cognomi che iniziano dalla lettera L alla lettera Z. Ma dopo un’ora ci si è resi conto che qualcosa non andava: mancavano sedie e banchi e si è scatenato il putiferio.
Questo il sunto del disastro organizzativo che ha travolto la temutissima prova scritta dell’esame da avvocato al quale hanno partecipato 4.358 praticanti, ma per 800 di loro è stato un incubo che ha trovato una soluzione solo a mezzogiorno, dopo tre ore di attesa. Alle 8,30 i candidati sono stati identificati ad uno ad uno dalle forze dell’ordine all’ingresso, perquisiti e indirizzati verso i paglioni A, B e C in base ai cognomi. I giovani del gruppo C hanno cercato il banco e la sedia per potersi concentrare e aspettare le tracce. Ma dopo lunghissimi minuti di attesa ci si è resi conto che gli spazi non erano sufficienti. Dall’altoparlante il presidente della commissione d’esame, l’avvocato Massimo Vincenti, invitava i candidati a mantenere la calma ma gli animi erano inferociti. Nel frattempo i membri della commissione hanno contattato i responsabili organizzativi della Mostra che hanno dovuto chiamare una ditta esterna per far arrivare i banchi e le sedie che mancavano: poco meno di 800.
Poco dopo le 11 un camion ha fatto ingresso alla Mostra, tra gli occhi attoniti dei presenti. All’interno c’erano pile di sedie e scrivanie incolonnate che sono state scaricate dagli addetti e posizionate all’interno del padiglione. I conti erano stati fatti male e al momento non è chiara di chi sia la responsabilità. Su Facebook, in diversi gruppi creati dai candidati, fioccano già le intenzioni di denunciare l’accaduto alla Procura. «È inaccettabile - dichiara l’avvocato Armando Rossi, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli - che il Governo continui ad attuare una scriteriata spending review nel settore giustizia. Il bilancio dello Stato non deve essere assoggettato ad un mero dato numerico ma dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini. Anche se in questo caso non ci sarebbero colpe specifiche, purtroppo a farne le spese è stato ancora una volta la parte più indifesa del sistema giustizia, già martoriata da un esame poco meritocratico». Gli fa eco l’avvocato Gennaro Demetrio Papais, presidente dell’unione Giovani Penalisti di Napoli: «Quel che è successo ieri è frutto della inadeguatezza dell’attuale esame di abilitazione forense che non solo non consente di valutare l’effettiva idoneità dei candidati all’esercizio della professione ma sottopone gli stessi ad uno stress che potrebbe compromettere la regolare formulazione di un parere».
L'errore Qualcuno deve aver sbagliato a contare i posti nell’aula degli esami