Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Caso Pagano, sotto inchiesta altri magistrati
Anche Oricchio gli chiedeva cortesie
«Un reticolo di rapporti con magistrati, avvocati, politici e professori universitari»: così il gip Luisa Toscano sulle alleanze del giudice Mario Pagano, da lunedì ai domiciliari. Indagati altri due magistrati.
NAPOLI Oricchio: «Caro Mario, la causa di cui ti ho parlato questa mattina riguarda l’impugnativa di decisione del Tribunale di Vallo in materia di separazione. L’appellante cui tengo - si chiama M. D. U. Udienza 10 gennaio, giudice Belletti. Se puoi, segnala la gravosità per l’appellante delle condizioni imposte. Grazie. Michele».
Pagano: «Ok Michele, ho preso nota e ti aggiorno. Un abbraccio. Mario».
Oricchio: «Caro Mario, ti disturbo per chiederti se conosci qualcuno nella commissione di esami di cui all’allegato (si tratta dell’abilitazione alla professione di avvocato, ndr) in quanto c’è la figlia (C. P.) di un mio carissimo vecchio professore di liceo di Vallo che deve sostenere gli orali il prossimo 15 marzo. Grazie. Michele».
Pagano: «Conosco praticamente tutti. Comunque venerdì alle 15 cerco di essere lì in seduta di persona. Un abbraccio, Mario. P.s.: sul ricorso di cui ti ho parlato?».
Oricchio: «Caro Mario, venerdì sono in commissione e provvedo. Ci sentiamo quel giorno. Ciao. Michele».
Michele Oricchio è il procuratore regionale contabile; nel 2013, periodo al quale risalgono questi messaggi Whatsapp e queste mail, era presidente della Commissione tributaria di Salerno. Per il gip Luisa Toscano, da queste conversazioni si evince che «Pagano interveniva sulle decisioni della Commissione tributaria mediante illecita interferenza nell’assegnazione delle cause grazie all’amicizia con il presidente della commissione, Michele Oricchio, con il quale era solito scambiarsi favori. Tra Oricchio e Pagano sono stati accertati contatti che dimostrano una consuetudine di rapporti caratterizzati dal reciproco aiuto nell’illecita attività di condizionamento delle decisioni giudiziarie in favore di persone amiche. Lo stretto rapporto esistente» tra i due « emerge chiaramente dal tenore dei messaggi dai quali si evince un continuo scambio di richieste di illecite interferenze tra i due soggetti». Il gip, in ogni caso, sottolinea che «molte delle vicende emerse dalla lettura dei dialoghi non hanno assunto rilievo penale».
Coltivare rapporti con le persone che contano era di estrema importanza per Mario Pagano, il cui obiettivo era portare al successo politico un componente della sua fa- miglia (non a caso, nota più volte il gip, l’anno scorso il fratello Carmine è stato eletto sindaco di Roccapiemonte). Il 21 marzo del 2014, per esempio, scambia questi messaggi con un non meglio precisato Michele:
Mario: «Scusami con tutti, Michele. Resto a pranzo con l’abate di Cava e i monaci benedettini».
Michele: «Ma è un pranzo anche elettorale?».
Mario: «Sono sempre in campagna elettorale».
Mario Pagano ha mantenuto i contatti con Ciriaco De Mita nonostante il fratello Antonio (sindaco di Roccapiemonte dal 2002 al 2007) abbia interrotto l’alleanza con l’ex presidente del Consiglio, «compromettendo in tal modo la sua elezione al Consiglio regionale con conseguenziale perdita delle possibilità di ricevere cospicui finanziamenti da devolvere alle sue attività private». I due si sentono al telefono il 20 febbraio 2016.
De Mita: «Mi devi fare una cortesia». Pagano: «Sì». De Mita: «Puoi ricevere un mio amico che ti deve chiedere una cortesia semplice?». Pagano: «Sì, come no?». De Mita: «Quando può venire da te?».
Pagano: «Mi raggiungerebbe a Roccapiemonte?». De Mita: «Sì». Pagano: «Va bene anche nella mattinata di domani a mezzogiorno, mi può raggiungere a casa».
De Mita: «Si chiama G. B., la faccia non è molto raccomandabile ma te lo garantisco io».
Sempre le ambizioni politiche, secondo il gip, spingono Pagano a chiedere assunzioni agli imprenditori amici: «Questa mediazione non è fatta per generosità verso il prossimo, ma per un futuro tornaconto personale e familiare da riscuotere nelle competizioni elettorali».
Ciriaco De Mita Pure il sindaco di Nusco lo chiama e gli chiede di ricevere una persona sua