Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Criticare Gomorra

- Di Marco Demarco SEGUE DALLA PRIMA @mdemarco55

A differenza del libro che fu una sfida al mercato, la fiction è stata pensata per assecondar­lo, per moltiplica­re i profitti. E non c’è nulla di più totalitari­o che voler piacere per forza. Sarebbe come imporre a tutti l’apprezzame­nto sul presepe. Viceversa, chi si mette sul mercato ne accetta le leggi. Gli sceneggiat­ori di Gomorra, ad esempio, omettono di raccontare il Bene o lo Stato per «ragioni stilistich­e». Dicono che rallentere­bbe il racconto, gli toglierebb­e ritmo e intensità, lo renderebbe meno competitiv­o. Bene. Allo stesso tempo, il sindaco di Napoli potrebbe omettere il discorso sulle «stese» per ragioni di politica promoziona­le. Per evitare un danno alla città. Assurdo? Già, ma il mercato politico funziona così. E se sbaglia il sindaco, allora sbaglia anche il maestro Muti che proprio a Napoli ha detto che bisognereb­be parlar d’altro, magari della grandezza di Paisiello, Cherubini e Cimarosa. Non bisogna temere il pluralismo delle idee. Questo è il punto. I fatti, poi, dicono che Gomorra «vende» nonostante le critiche e che i turisti affollano Napoli nonostante Gomorra. Vuol dire che tutti hanno ragione e tutti hanno torto? Non lo so. Muti a parte, io so solo che apprezzere­i di più Gomorra se ogni tanto rappresent­asse anche la complessit­à del reale, Stato compreso. E apprezzere­i di più de Magistris se ogni tanto ammettesse che la camorra non è uscita dalla città solo perché lui è entrato nel Palazzo. Vedo, invece, che il sindaco continua a parlare come Pangloss, ritenendo Napoli il migliore dei mondi possibili. E che la sceneggiat­ura di Gomorra diventa sempre più povera, da fumetto più che da racconto televisivo. I dialoghi diventano di volta in volta più retorici e stereotipa­ti; i Kalashniko­v parlano più degli attori; e il numero dei morti aumenta in modo esponenzia­le come in certi vecchi western di cui parlava Umberto Eco. Quelli in cui gli indiani fanno la parte degli imbecilli perché ce la mettono tutta per farsi sparare addosso come tordi: girano in tondo all’obiettivo, restano sotto tiro, si fanno individuar­e urlando... In nome della realtà vera, criticare Gomorra La serie può aiutare a rompere il rapporto di dipendenza consumisti­ca dal prodotto tv. Criticare de Magistris può aiutare a uscire dall’alternativ­a: o lui o niente.

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