Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Criticare Gomorra
A differenza del libro che fu una sfida al mercato, la fiction è stata pensata per assecondarlo, per moltiplicare i profitti. E non c’è nulla di più totalitario che voler piacere per forza. Sarebbe come imporre a tutti l’apprezzamento sul presepe. Viceversa, chi si mette sul mercato ne accetta le leggi. Gli sceneggiatori di Gomorra, ad esempio, omettono di raccontare il Bene o lo Stato per «ragioni stilistiche». Dicono che rallenterebbe il racconto, gli toglierebbe ritmo e intensità, lo renderebbe meno competitivo. Bene. Allo stesso tempo, il sindaco di Napoli potrebbe omettere il discorso sulle «stese» per ragioni di politica promozionale. Per evitare un danno alla città. Assurdo? Già, ma il mercato politico funziona così. E se sbaglia il sindaco, allora sbaglia anche il maestro Muti che proprio a Napoli ha detto che bisognerebbe parlar d’altro, magari della grandezza di Paisiello, Cherubini e Cimarosa. Non bisogna temere il pluralismo delle idee. Questo è il punto. I fatti, poi, dicono che Gomorra «vende» nonostante le critiche e che i turisti affollano Napoli nonostante Gomorra. Vuol dire che tutti hanno ragione e tutti hanno torto? Non lo so. Muti a parte, io so solo che apprezzerei di più Gomorra se ogni tanto rappresentasse anche la complessità del reale, Stato compreso. E apprezzerei di più de Magistris se ogni tanto ammettesse che la camorra non è uscita dalla città solo perché lui è entrato nel Palazzo. Vedo, invece, che il sindaco continua a parlare come Pangloss, ritenendo Napoli il migliore dei mondi possibili. E che la sceneggiatura di Gomorra diventa sempre più povera, da fumetto più che da racconto televisivo. I dialoghi diventano di volta in volta più retorici e stereotipati; i Kalashnikov parlano più degli attori; e il numero dei morti aumenta in modo esponenziale come in certi vecchi western di cui parlava Umberto Eco. Quelli in cui gli indiani fanno la parte degli imbecilli perché ce la mettono tutta per farsi sparare addosso come tordi: girano in tondo all’obiettivo, restano sotto tiro, si fanno individuare urlando... In nome della realtà vera, criticare Gomorra La serie può aiutare a rompere il rapporto di dipendenza consumistica dal prodotto tv. Criticare de Magistris può aiutare a uscire dall’alternativa: o lui o niente.