Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Pd accusa: ordinanza del Comune limitata
NAPOLI «L’ordinanza di de Magistris deve essere modificata». È la richiesta del Pd, che ieri sera ha radunato nella sede di Chiaia, in via Bausan, consiglieri municipali, la parlamentare Valeria Valente, esponenti dei comitati per la quiete pubblica e di varie associazioni, rappresentanti di Confesercenti e qualche gestore dei locali nei quali si concentra la vita notturna cittadina.
Il primo punto sul quale intervenire, secondo il partito di Renzi, che a Napoli è all’opposizione, riguarda l’area geografica di applicazione delle misure previste. È troppo ristretta, secondo il Pd, e dovrebbe essere allargata ad altre zone della città. «Si limita - hanno sottolineato molti degli interventi - a quattro aree: zona baretti a Chiaia; via Aniello Falcone al Vomero; Bagnoli, area di Coroglio; Piazza Bellini. Risulta incredibilmente escluso gran parte del centro storico della città». A detta del Pd, poi, il provvedimento del sindaco che prevede limitazioni di orario di vendita di alcolici e di apertura e chiusura degli esercizi dovrebbe essere rimodulato - «tenendo conto per le diverse zone dei periodi dell’anno maggiormente critici. In estate, per esempio il fenomeno della movida selvaggia è particolarmente sentito a Coroglio. In inverno sono soprattutto il centro storico ed i baretti di Chiaia che necessitano di attenzioni e controlli specifici». Ancora, il Pd propone di rivedere la casistica delle sanzioni «affinché possano realmente fungere da deterrente». In particolare, «occorre che si preveda, nei casi più gravi, la revoca delle autorizzazioni». Si è discusso anche di quali strategie dovrebbero essere messe in campo, nel medio periodo, per decongestionare le aree più affollate dai giovani e provare ad orientare i flussi della movida verso altre aree della metropoli partenopea. È riemersa, in particolare, una proposta già avanzata tempo fa, che riguarda l’utilizzo del Molo San Vincenzo. Struttura che si protende verso il mare ma che oggi è chiusa alla città, eccezion fatta per alcuni eventi culturali e per le passeggiate promosse dall’associazione Amici del Molo. Un’altra possibile soluzione nel medio periodo, secondo il Pd, potrebbe essere di creare occasioni di ritrovo e socialità a San Giovanni a Teduccio, nell’area della ex Corradini. «C’è un progetto - è stato detto - che prevede proprio lì la realizzazione di strutture ricettive per il tempo libero e per la cultura. È stato finanziato per 20 milioni dal ministero per le Infrastrutture nell’ambito del bando del Piano Nazionale per le Città varato dal Governo nel 2013».
Il rilievo Resta escluso dal provvedimento quasi tutto il centro storico