Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nessun colpevole per il suicidio di Tiziana
La ragazza si uccise dopo la diffusione di video hot sul web. Il gip: non ci fu istigazione
NAPOLI Una decisione prevedibile, ma che fa comunque discutere: il gip di Napoli Nord ha archiviato il fascicolo sull’induzione al suicidio di Tiziana Cantone, la giovane disperata perché alcuni suoi video hard erano diventati virali su internet. Il giudice ha accolto la articolata richiesta depositata nei mesi scorsi dal pm Rossana Esposito: le indagini, ancorché accurate, non hanno consentito di individuare un responsabile del suicidio.
Non è stata individuata una persona che abbia persuaso la giovane di Casalnuovo a impiccarsi nel settembre del 2016 a Mugnano, in casa di una zia. La Procura ha compiuto anche numerosi accertamenti tecnici, come lo sblocco dell’iPhone della ragazza, realizzato nel febbraio scorso, dopo mesi di lavoro, dai carabinieri della sezione cyber-crime del comando provinciale. Allora l’indagine sembrava ad una svolta, perché si pensava che nei file audio risalenti alle ore precedenti alla morte di Tiziana si potesse celare la verità sulla morte della 31enne. Ma così non è stato: ieri la decisione del gip, che chiude definitivamente la vicenda. L’avvocato della madre di Tiziana si era opposto alla richiesta di archiviazione. La decisione del Tribunale di Napoli Nord si aggiunge a quella analoga presa nell’aprile scorso dal Tribunale di Napoli sull’inchiesta per diffamazione che vedeva indagati cinque ragazzi cui Tiziana aveva inviato i video hot da lei girati. Sulla vicenda di Tiziana resta ora aperta solo una seconda indagine della Procura di Napoli, in cui è indagato per calunnia l’ex fidanzato di Tiziana, Sergio Di Palo; gli inquirenti ipotizzano che sia stato lui a convincere la ragazza a indicare i cinque come i responsabili della diffusione on-line dei video incriminati. Proprio ieri, sul suo profilo Facebook, la madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio, ha postato una foto della figlia accanto a un albero di Natale.