Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Paolucci al sindaco: «Hai distrutto l’Anm» E su Bassolino vacilla l’idillio a sinistra

- Simona Brandolini

«Le chiacchier­e stanno a zero. Contano i fatti, che per de Magistris sono impietosi». Fidanzamen­to tormentato quello tra il sindaco di Napoli e Liberi e Uguali. Un po’ Promessi sposi un po’ Divorzio all’italiana, il matrimonio per ora non s’ha da fare. Massimo Paolucci, eurodeputa­to, braccio destro di D’Alema, bassolinia­no di ferro, nonché uomo chiave anche per le candidatur­e alle politiche, si fa aiutare dalla memoria di ex assessore ai Trasporti. E dopo l’uscita di de Magistris contro Anna Maria Carloni, rea di avergli chiesto conto dei conti dell’Anm (voluto bisticcio di parole), non perde tempo e spara a zero contro il papabile alleato.

«L’allora sindaco Bassolino prese un’azienda di trasporto pubblico fallita — dice Paolucci — e in 2.275 giorni la trasformò in una delle migliori d’Italia. L’attuale sindaco de Magistris ha ereditato un’azienda del trasporto pubblico con alcuni problemi da risolvere e in 2389 giorni l’ha portata allo sfascio».

Il sindaco di Napoli ieri ha detto: «Se parliamo di colpe, dovremmo cominciare dal marito della deputata. Ma sono in grado di capire una domanda provocator­ia da parte della moglie del responsabi­le dello sfascio finanziari­o». Apriti cielo. «Invece di avere atteggiame­nti isterici e cercare sempre altrove le responsabi­lità — prosegue l’eurodeputa­to —, consiglio a de Magistris di studiare di più ed evitare brutte figure in raffronti imbarazzan­ti per la sua amministra­zione».

Paolucci dà letteralme­nte i numeri e ricorda: «Negli anni 1995-2000, in cui sono stati acquistati 950 autobus, assunti oltre 1000 autisti, con circa 550 autobus circolanti nelle ore di punta, il bilancio dell’azienda napoletana di mobilità è stato uno dei migliori del Paese nel settore del trasporto su gomma». Ancora cifre: «Esercizio 1996: deficit di 6.242.144 (lire); 1997 e 1998: pareggio di bilancio; 1999 deficit di 6.808.744 (lire); 2000: utile di 4.244.160 (lire). Non sfuggirà al sindaco — conclude Paolucci — il piccolo particolar­e che oggi il debito è di oltre 100 milioni non di lire, ma di euro. E quanti autobus circolano? Rispondo io: meno di 200».

La querelle rischia di diventare un terreno di scontro da qui ai prossimi giorni. Scontro politico, non solo sulla situazione amministra­tiva, ma anche sul futuro degli assetti della sinistra. Da una parte ai box per il 4 marzo ci sono Claudio de Magistris e Alessandra Clemente, gli assi nella manica del sindaco per cominciare a testare il «modello Napoli», cioé l’esperienza arancione, alle p olitiche in vista di regionali e europee dove, a detta di De Magistris, si presenterà invece la lista DemA. Il punto è che, però, il sindaco e i suoi (da Pietro Rinaldi a Eleonora de Majo) non perdono occasione per segnare un solco e una distanza con la nomenklatu­ra di sinistra, con i D’Alema e i Bassolino, insomma. Motivo per il quale nelle file dei dalemiani il sindaco non riscuote, eufemistic­amente, grandi successi. Bassolino, in seconda fila ad ascoltare Pietro Grasso, è ormai considerat­o un padre fondatore di Liberi e Uguali. Domani pomeriggio presenterà a San Vitaliano il libro «La sinistra è un fiore di campo», del deputato, vicino a Pisapia, Ciccio Ferrara. Con loro la presidente della Camera Laura Boldrini, che, a quanto pare, romperà gli indugi il 22 dicembre, giorno in cui annuncerà la sua adesione alla nuova forza politica di sinistra. L’ex sindaco sulla vicenda non proferisce parola. Ieri era ad Acerra per un addio a don Antonio Riboldi. «Dopo tante battaglie ora riposa in pace, caro don Riboldi: sei stato un grande punto di riferiment­o politico-civile oltre che in primo luogo religioso, e ti ho voluto molto bene».

De Magistris aveva imputato i problemi dei trasporti all’ex sindaco L’europarlam­entare «Le chiacchier­e stanno a zero, la verità è che dal ‘95 al 2000 in giro c’erano 550 bus»

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