Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sanità, la rabbia dei sindacati contro De Luca «Ospedali al collasso, subito nuove assunzioni»
Al Cardarelli caos per il sovraffollamento in Chirurgia d’Urgenza. Da oggi al Santobono altri 15 posti letto
NAPOLI Ad alcuni medici che protestavano l’altro giorno perché i vertici delle aziende sanitarie campane sono occupate sempre dagli stessi dirigenti, il governatore Vincenzo De Luca ha replicato che lui non può adoperare il lanciafiamme per bruciare ogni residuo di passato e far spazio speditamente alla sua «rivoluzione nella sanità campana». E mentre stamane il presidente della Regione taglierà un altro nastro, stavolta al Santobono, per inaugurare il nuovo reparto di terapia intensiva pediatrica dotato di 15 posti letto, il responsabile della medicina di urgenza del Cardarelli, Pasquale Morella, in una lettera inviata al bed manager dell’azienda ha denunciato l’impossibilità di far fronte ai disagi dovuti al sovraffollamento dopo aver registrato la presenza di 55 pazienti sui 30 previsti.
«Tali condizioni – scrive il primario nella nota diffusa dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli – non consentono di garantire una adeguata assistenza». Intanto i sindacati confederali degli operatori sanitari tornano ad alzare la voce. Medici e infermieri sono chiamati, infatti, a raccolta per il «Turno della Salute». Un’iniziativa di mobilitazione che sarà presentata lunedì 18 dicembre nella sala conferenze dell’Hotel Ramada, alle 10,30, con i rappresentanti delle funzioni pubbliche di Cgil Cisl e Uil. In quella sede – spiegano le organizzazioni sociali - i sindacati firmeranno un patto con i cittadini per assicurare loro il diritto alla salute così come sancito dalla Costituzione. «È il diritto che viene continuamente negato in questa regione», affermano Alfredo Garzi della Cgil Fp, Lorenzo Medici della Cisl Fp e Vincenzo Martone della Uilfpl.
I tre illustreranno i nodi del bilancio della sanità campana e un programma di mobilitazione generale. Sono, infatti, annunciati per il prossimo 22 dicembre gazebo in tutte le province campane per spingere la Regione ad accelerare le procedure per la stabilizzazione dei precari e per avviare le nuove assunzioni. «Il nostro obiettivo è di assicurare un’assistenza sanitaria degna ai cittadini - spiegano i segretari – poiché i dati pervenuti ad oggi sono allarmanti: la Regione detiene il tasso di mortalità più alto d’Italia. Per quanto riguarda i Lea, ovvero la qualità dell’assistenza e l’erogazione delle prestazioni, siamo in fondo alla classifica nazionale e con l’età media del personale in servizio che si attesta sui 57 anni.
Ci sono lunghe liste d’attesa che costano tantissimo non solo in termini economici ma soprattutto di salute, senza dimenticare la mancanza di una rete di emergenza con un 118 attivo. Non solo -precisano siamo ancora ultimi per l’assegnazione dei fondi dedicati alla sanità a causa dei criteri scellerati adottati in conferenza delle Regioni che premiano l’anzianità, senza tener conto della pesante situazione della deprivazione».
Pochi giorni fa, l’Anaao e altre sigle sindacali del mondo della sanità campana hanno pubblicato un decalogo in cui si consiglia ai cittadini, con una amara punta di sarcasmo, di non ammalarsi per non rimanere prigionieri della sgangherata organizzazione sanitaria regionale.
Il disperato tentativo di porre un punto definitivo sul tema. L’ultima voce di protesta della giornata giunge dalle cooperative sociali aderenti Ati, impegnate sull’appalto servizi di assistenza della Asl Napoli 1 centro, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 22 dicembre e convocato una assemblea dei lavoratori presso la sede della prefettura domani in mattinata.
Chiedono l’intervento del prefetto per la «salvaguardia dei livelli occupazionali di circa 600 lavoratori coinvolti nella procedura di mobilità» in scadenza il prossimo 31 dicembre.