Corriere del Mezzogiorno (Campania)
CARO SINDACO GLI ALIBI SONO FINITI
Il comune di Napoli prende fiato. L’approvazione in commissione Bilancio della Camera degli emendamenti che permettono di dilazionare il debito pregresso in 20 anni, sono manna dal cielo che consente a de Magistris di festeggiare più o meno serenamente il Natale. Un vero e proprio miracolato il sindaco di Napoli, che evita in extremis il dissesto finanziario cui tecnicamente la città era destinata. E se è pure comprensibile che de Magistris, come sta facendo in queste ore, riconduca strumentalmente (anche) a sé il merito del salvataggio, la verità è che su Napoli, come per molto altri comuni in difficoltà, è risultato convergere il senso di responsabilità dei grandi partiti nazionali. È passata, in sostanza, la linea della serietà istituzionale già espressa ed anticipata in consiglio comunale da Mara Carfagna e poi ratificata in sede di approvazione degli emendamenti. Il punto vero, adesso, è che de Magistris non ha più alibi. Non può continuare a scaricare sui predecessori alcunché e deve finalmente dare dimostrazione di cosa è capace di fare. Continuare a chiamare in causa le amministrazioni che lo hanno preceduto sarebbe mero infantilismo. Dopo sette anni di governo le chiamate in correità, ammesso che siano mai state fondate, sono irricevibili. De Magistris ha ora il dovere di chiarire alla città come intende sfruttare questa eccezionale occasione di ripartenza che il Parlamento gli ha offerto.
Come intende risolvere definitivamente la drammatica crisi dell’Anm e dei trasporti cittadini, come migliorare i servizi comunali che sono generalmente pietosi, quale ruolo e che suggerimenti, programmi, intese intende mettere in campo, anche ben oltre le circoscritte competenze che la legge gli riconosce in materia di ordine pubblico, contro il dilagare della micro e grande criminalità, che ha raggiunto livelli di violenza spaventosi. Come ritiene di riformare il welfare cittadino, assicurando gli aiuti ai sofferenti e ai diversamente abili, quali misure e strumenti adottare contro la crisi finanziaria dei principali teatri ed enti lirici cittadini. Quali opere infrastrutturali è in grado di completare, promuovere, programmare di qui alla fine del suo mandato. Quali idee intende realizzare affinché l’ondata straordinaria di turisti che, per buone ed occasionali contingenze, si è riversata sulla città, diventi un dato strutturale, un profilo caratterizzante di Napoli per i prossimi decenni. De Magistris spieghi se e come crede di migliorare la qualità della vita dei napoletani, ridotta ormai ai minimi termini, come annualmente certificato dalle impietose classifiche in materia. Quali iniziative, progetti, realizzazioni, che non siano il mero ricorso alla fortunosa estemporaneità o alla oleografia classica degli ammuffiti e trogloditici stereotipi classici, ha in mente per la Napoli del futuro e con chi intende realizzarli. O, meglio, chiarisca proprio qual è la sua idea di città del futuro. Se ne ha una, è il momento di tirarla fuori. Perché finora tra pizze, panarielli e corni vari, si è visto ben poco.