Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Travolto il Torino Sarri ritrova la vetta «Felice per Marek»

La vittoria a Torino restituisc­e gioco e brillantez­za. Qualcosa è cambiato

- Di Monica Scozzafava

Il Napoli vince contro il Torino, nel segno di tre gol a uno e torna in testa alla classifica. Gli azzurri ritrovano gioco e risultato, ma soprattutt­o scendono in campo quando l’Inter è già stata sconfitta dall’Udinese. I compliment­i via twitter di De Laurentiis.

NAPOLI Forse è davvero tutta questione di testa, nel bene e nel male per il Napoli di Maurizio Sarri. Che si era fatto condiziona­re dalla vittoria del City contro lo Shakhtar e aveva detto addio alla Champions con una sconfitta, e ieri ha caricato invece al massimo le pile dopo la sconfitta dell’Inter, scesa in campo tre ore prima contro l’Udinese. L’interrutto­re si è riacceso quasi all’improvviso: tre gol in mezzora al Torino e un approccio alla partita arrabbiato, deciso. Solido ed efficace. Avremmo detto solito Napoli fino a un mese fa: difesa alta, triangoli perfetti e soprattutt­o manovra offensiva lucida e produttiva. Avremmo detto: solito ritmo e grande intensità.

Il punto è che la pausa che si è presa la squadra (per fortuna costata poco in termini di punti in classifica) induce a pensare due cose: la settimana-tipo di allenament­o che tanto piace a Sarri ha restituito smalto ad un gioiello diventato opaco e che è sempre la testa a comandare le gambe, anche quando sono stanche. Tutto come prima, primato compreso. Con il record e la storia raggiunti da Marek Hamsik, 115 gol come Maradona, e con qualche piccola modifica nella costruzion­e del gioco che ha reso la squadra, forse, meno prevedibil­e. Lampante che ogni azione nel primo tempo si è sviluppata sulla fascia destra, così come nella ripresa con l’ingresso di Insigne ha ripreso a funzionare l’ingranaggi­o della catena di sinistra.

Il tridente con Zielinski al posto di Insigne è diventato più mobile e interscamb­iabile, Sarri ha reso ancor più imprevedib­ile il movimento con e senza palla dei suoi tre attaccanti e ha così travolto gli avversari nella prima mezzora. Il controllo della partita a quel punto è diventato più semplice, naturale. Automatico. Cn tante altre azioni sprecate dagli azzurri. Giusto il tempo di iniziare un po’ a specchiars­i, ad abbassare il baricentro, il Torino ha ripreso la spinta, ha tirato forza, cuore e orgoglio e si è lanciato verso una improbabil­e rimonta. Belotti ha ritrovato il gol dopo otto settimane e il Napoli è andato in sofferenza. Sarri, il comandante della partita, si innervosiv­a in panchina senza perdere il controllo di una partita che gli stava restituend­o il suo miglior Napoli e soprattutt­o il primato in classifica. «Non era stanchezza - si è affrettato a dire l’allenatore azzurro - solo calo mentale. Non abbiamo mai perso il sorriso».

Alla squadra i compliment­i via twitter del patron azzurro De Laurentiis. E gli elogi da parte di tutta l’Italia del calcio. Il Napoli è tornato ai suoi standard e ricomincia la sua corsa verso l’obiettivo ormai dichiarato da tutti i giocatori. Resta a secco solo Mertens che sul finire ha sprecato un’occasione d’oro che gli aveva servito Insigne. Ma la vittoria è valsa molto più del gol che manca. Tutto come prima, nel segno del tre. I gol con i quali gli azzurri hanno dettato legge dall’inizio della stagione.

Sarri Non eravamo stanchi, il calo era solo una questione di testa Felice per Marek, ora anche Dries avrebbe bisogno del gol. La vetta della classifica fa piacere ma è solo dettaglio, finisce lì

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