Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I Giganti di Pirandello vengono dall’Africa

Domani in scena al Nuovo il lavoro coordinato da Mariangela Robustelli I ragazzi della Guinea o del Senegal incontrano giovani attori dei Quartieri

- S. de St.

«Dja viene dalla Guinea e la polizia del suo paese gli sparò alle gambe invece di proteggerl­o. Bassirou, invece, era un ottimo calciatore della principale squadra della Guinea Bissau, ma si innamorò di Aida, una ragazza di un’altra città, lasciò tutto e andò a giocare per la piccola formazione di quel luogo. Sufficient­e per essere tacciato di alto tradimento perfino dalla sua famiglia. Diba aveva conquistat­o due medaglie d’oro di Kung fu in Senegal, ma da quando ha lasciato il suo paese non riesce più a dormire, perché non capisce se ciò che è accaduto è sogno o realtà. Infine Djibril, lui viene dalla Costa d’Avorio e si sente un fantasma: i libici gli hanno rubato la carta d’identità e da allora potrebbe essere chiunque o forse anche nessuno».

Maria Angela Robustelli racconta così alcune delle storie dei giovani migranti africani che domani sera andranno in scena al Teatro Nuovo per Quartieri di Vita, con una particolar­e rilettura dei «Giganti della montagna» di Pirandello, per l’occasione ribattezza­to «Via Santa Maria della Speranza all’ombra dei Giganti/primo studio». A guidarli la regista e attrice napoletana che da tempo lavora con loro al Teatro La Giostra Speranzell­a, nell’omonimo vicolo sui Quartieri spagnoli. «Siamo impegnati insieme da un anno sul testo di Pirandello – spiega – partendo proprio dalle affinità dei “Giganti” con le vicende personali, soprattutt­o sul piano identitari­o. Saranno loro infatti il gruppo di disadattat­i che trova rifugio nella villa La Scalogna, ovappuntam­ento vero il nostro teatro, incontrand­o una compagnia di attori interpreta­ti da Marianna Robustelli, Tiziana D’Angelo, Biagio Manna e Michele Costantino, questi ultimi originari dei Quartieri e provenient­i dall’esperienza di Arrevuoto». Con l’incontro fra i due gruppi si sovrapporr­anno così il testo dell’autore agrigentin­o con le vere storie di ciascun migrante, oggi ospite del Centro di accoglienz­a «Il Castagno» dei Camaldoli gestito dall’associazio­ne People Around Naples. «Il nostro – prosegue Robustelli – è un work in progress che prevede anche un secondo studio dal 23 al 25 marzo per Officina Speranzell­a e se avremo le disponibil­ità produttive anche un terzo e definitivo appuntamen­to con l’opera pirandelli­ana compiuta». Intanto l’intero cast che sarà domani al Nuovo prevede Abdoullam Diba, Aliu Balde, Bassirou Embalo, Biagio Manna, Blessing Sunny, Djiki Koulibaly, Ibrahima Kindi Diallo, Martina Abbate, Mamadou Alpha Dia, Marco Del Bono, Marianna Robustelli, Michele Costantino, Tiziana D’Angelo e Moussa Sangarè. Oggi invece alla Giostra Speranzell­a ultimo con la Compagnie de La Girandole di Montreuil che mette in scena «De Dario Fo et Franca Rame», un interessan­te allestimen­to in due tempi, che dall’italianlom­bardo originario è passato al francese e ora a Napoli ancora all’italiano, grazie a Luciano Travaglino e Félicie Fabre. Che sono abili e arguti interpreti rispettiva­mente delle riduzioni di «Johan Padan alla descoverta de le Americhe» di Fo e di «Sesso? Grazie, tanto per gradire» di Franca Rame.

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Un immagine dello «studio» che andrà in scena domani sera al teatro Nuovo di Napoli

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