Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il «quartiere dell’arte» si allarga a Palazzo Spinelli
A Tarsia la sede napoletana dell’associazione Shimamoto
C’è un indubbio talento di Peppe Morra, al di là dei meriti culturali, un certo fiuto per gli spazi straordinari, le location d’eccezione che lui sa trasformare in luoghi dell’arte.
Pensiamo soltanto all’ex centrale elettrica di vico lungo Pontecorvo, oggi Museo Nitsch, a Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona, il complesso settecentesco di Salita San Raffaele, rinominato Casa Morra e sede della Fondazione omonima. Senza dimenticare i fasti di Palazzo dello Spagnuolo e quelli di Palazzo Bagnara, che al tempo hanno ospitato mostre e performance indimenticabili.
Ora è la volta di Palazzo Spinelli Tarsia, splendido esemplare di rococò napoletano, a ospitare, su iniziativa della Fondazione Morra e dell’Associazione Shozo Shimamoto, promossa da Peppe Morra e Rosanna Chiessi, che nel 2007, insieme con l’artista, fondarono l’Associazione Shozo Shimamoto con sede in Italia e Giappone, la nuova sede dell’associazione. Lo scopo è quello di promuovere e sostenere la ricerca artistica del maestro non solo attraverso la pubblicazione di cataloghi, video e documentari, ma anche producendo alcune delle performance che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Si tratta di uno spazio di settecento metri quadrati nel cuore di Largo Tarsia configurato, grazie a un sapiente restyling, come spazio permanente di esposizione e approfondimento del lavoro del grande artista giapponese, scomparso nel 2013, protagonista dello storico gruppo Gutai che, con i suoi spettacolari «bombardamenti» su superfici a terra e a parete con l’uso di cannoni e bottiglie di colori, aveva provocatoriamente messo al bando il pennello per liberare finalmente il colore.
Nelle sale al primo piano dell’edificio che Ferdinando Vincenzo Spinelli, principe di Tarsia, aveva commissionato all’architetto Domenico Vaccaro, ecco sfilare le enormi coloratissime tele dell’artista intervallate dai filmati delle straordinarie performance. Quella di Piazza Dante, nel 2006, per esempio, con Shimamoto che sollevato da una gru scagliava su una tela una sfera piena di colori. O quella di Punta Campanella, nel maggio 2008, realizzata davanti alla torre saracena di Alberto Del Genio e a un panorama mozzafiato. Con l’«Associazione Shimamoto» di Tarsia, si allarga, dunque, in maniera significativa, il perimetro del «Quartiere dell’arte», il progetto ideato dallo stesso Morra insieme con Pasquale Persico, Nicoletta Ricciardelli, Roberto Paci Dalò e Francesco Coppola per il la riqualificazione dell’intera area a ridosso del centro storico, il quartiere Avvocata. Nella convinzione che la crescita culturale non può che muovere da un cambiamento sociale, un nuovo tassello si aggiunge all’ampio progetto che vede protagonisti il Museo Hermann Nitsch Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, realizzato nel 2008, e Casa Morra in particolare con il lungimirante programma «Cento anni di mostre» e le continue proposte culturali rivolte alla città.