Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Una web serie «on the road» per la prevenzione
Al via la campagna educativa per conoscere la patologia. Cinque gli episodi della serie
Quando una pellicola può diventare motivo di prevenzione possono nascere web serie come «Epatite C Zero». Gli episodi sono in tutto cinque, e usano la forza delle immagini per trasferire agli spettatori diversi racconti di vita, tutti segnati «dall’incontro» con il virus dell’epatite C.
Mai come in questo caso, inoltre, l’informazione può salvare delle vite, visto che ora la malattia può essere trattata e curata con successo, portando anche alla guarigione completa. Questa consapevolezza aggiunge importanza a questo viaggio coast to coast che i protagonisti affrontano a bordo di un van, dall’Adriatico al Tirreno. È lo scorrere dei chilometri a segnare l’evolversi di ciascuna storia, di ciascun vissuto.
Così la malattia viene «declinata» sotto ogni punto di vista direttamente da pazienti che hanno incontrato il virus in diversi momenti della vita, mettendo in evidenza i pericoli (nel 60-70 per cento dei casi l’epatite C diventa cronica, con il rischio di ammalarsi di cirrosi epatica). Questo viaggio ha il grande merito di riuscire a lo spettatore, spingerlo a riflettere sui rischio, sulla consapevolezza della diversità dei trattamenti e sull’importanza del rapporto con il proprio medico nella cura. Il progetto è stato presentato al Maxxi di Roma, promosso da Msd Italia, in collaborazione con EpaC Onlus e con la supervisione scentifica della Federazione italiana per la ricerca in epatologia. I cinque episodi della web serie «Epatite C Zero» saranno pubblicati su www.epatiteczero.it, al momento on line è possibile vedere i primi tre.
«Campagne educazionali come questa – dice Ivan Gardini, presidente EpaC Onlus – rivestono un ruolo decisivo nell’informare le persone che convivono con l’epatite C e che non sono consapevoli che attraverso le nuove cure così efficaci e con limitati effetti collaterali possono guarire. Il nostro obiettivo è arrivare a tutti gli ammalati affinché possano essere curati nel più breve tempo possibile».
A sottolineare l’importanza del progetto è anche Loreta Kondili, ricercatrice all’Istituto Superiore di Sanità, per la quale «si tratta di un lavoro importante, i pazienti con diagnosi di Hcv sono solo la parte visibile dell’iceberg, c’è un gran numero di persone che ha contratto il virus e che, senza sintomi evidenti, non hanno conoscenza della patologia che non viene identificata e trattata».
Ovviamente la web serie in cinque episodi è solo la punta di un progetto che prevede lo sviluppo del portale epatiteczero.it. Grazie al sito si potrà portare avanti una campana di informazione che si muoverà prevalentemente on line, attraverso i social media, senza trascurare anche incontri dal vivo in tutta Italia nei primi sei mesi del 2018. Obiettivo? Informare i cittadini su come si può gestire e prevenire il virus. Del resto, la disponibilità di una cura efficace ha rivoluzionato l’approccio alla cura dell’epatite C, vale a dire la contemporanea presenza di malattie neurologiche, cardiopatie o insufficienze renali, non sono più una limitazione e si può parlare di un vero e proprio «approccio personalizzato» per ogni paziente.Parlando di epatite C non si può non guardare alla situazione campana, visto che la regione è tra le più colpite dal virus. «Nella nostra regione la mortalità per cirrosi epatica ed epatocarcinoma è più elevata rispetto alla media nacoinvolgere zionale», conferma Ernesto Claar, epatologo e presidente dell’AigoCampania, l’associazione nazionale di gastroenterologi ospedalieri.
«La stima è di 100.000 soggetti portatori di infezione da Hcv. Anche se, grazie all’impiego delle nuove terapie e all’impegno di clinici ed Istituzioni negli ultimi tre anni sono stati guariti dall’infezione 95.000 pazienti in Italia e circa 13.000 in Campania».
Lo specialista spiega anche che «il 75 per cento dei soggetti con infezioni da HCV possono presentare manifestazioni extraepatiche. Per questo è bene spiegare che l’infezione da virus C non è solo causa di epatite, ma C può direttamente generare vari altri problemi medici, dalla steatosi al diabete, alla demenza, alla crioglobulinemia. Può concorrere a danneggiare reni, sistema cardiovascolare e sistema nervoso, può indurre problemi ematologici ed aberranti reazioni immunologiche».
Anche per questo sarebbe sempre bene, anche in assenza di specifici sintomi, fare un test per l’epatite e assicurarsi di non aver contratto il virus. Affrontare il problema è il modo migliore per salvarsi la vita.