Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gara di solidarietà al Pascale «Così umanizziamo le cure»
L’iniziativa promossa dal primario di Radioterapia oncologica Paolo Muto
pronti a mettersi in gioco per solidarietà. Ognuno ha fatto la propria parte, è bastata una quota d’iscrizione di 15 euro per raccogliere circa 3.500 euro da destinare al comfort dei pazienti. «Alcuni hanno voluto contribuire pur non partecipando al torneo – dice Muto – è stato un bel gesto». Bello anche il gesto la friggitoria Fiorenzano di Montesanto di offrire un buffet ai partecipanti. Una serata che nessuno si aspetterebbe mai di poter vivere in un Istituto come il Pascale, visto troppo spesso solo come un luogo di sofferenza. Naturalmente, a rendere possibile la serata, e più in generale l’esistenza del giardino d’inverno, è stata anche la disponibilità e la grande umanità del direttore generale Attilio Bianchi.«Con i soldi raccolti – prosegue Paolo Muto – abbiamo intenzione di cambiare il volto di questo punto di luce in un reparto nel quale serve molta serenità. Può sembrare una piccola cosa, ma non lo è. Chi deve attendere il proprio turno per la Radioterapia vive una condizione psicologica spesso difficile. Le migliori professionalità, le macchine all’avanguardia sono solo parte della cura, l’umanizzazione degli ambienti è cruciale».Questo perché le condizioni di benessere psicoemotivo sono strettamente legate sia alle condizioni individuali del paziente, inteso come persona, sia alle caratteristiche dell’ambiente in cui si trova. Si tratta di un insieme di esigenze complesse, che deve tenere conto degli stati d’animo degli utenti, in relazione al proprio stato di salute o a quello di chi li assiste. Si tratta, semplificando, di garantire la necessità di privacy, l’esigenza di trovare nelle strutture sanitarie ambienti confortevoli: dalla possibilità di assistenza continua alla necessità di potersi distrarre per alleviare l’ansia dovuta a situazioni stressanti.
Ad esempio grazie alla musica, alla lettura o magari alla disponibilità di una postazione internet. E questo è proprio ciò che renderà più accogliente il giardino d’inverno del Pascale. Sedute più comode, un angolo per la lettura, una tisaneria e una web station aiuteranno i pazienti e i loro familiari a sciogliere un po’ la tensione e a vivere con meno ansia la terapia. «La mia speranza – conclude Muto – è quella di poter organizzare altri eventi, rendere sempre più questo spazio “vivo” e riuscire, almeno in piccola parte, a regalare ai nostri pazienti un motivo in più per sorridere»