Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bagnoli, i conti non tornano

Nastasi: «C’è da intervenir­e su tutta l’area, le spese lieviteran­no. Pagherà chi ha inquinato» La bonifica costerà di più. De Magistris: il governo garantisca i fondi

- Cuozzo

Bagnoli, non solo la bonifica è da (ri)fare sui suoli dove erano stati effettuati interventi, ma i costi aumenteran­no. Lo spiegano Domenico Arcuri, capodi Invitalia, e Salvo Nastasi, commissari­o per Bagnoli. De Magistris al governo: «Certezza sui fondi». Ma lo stesso Nastasi assicura: «Pagherà chi ha inquinato».

NAPOLI La bonifica non soltanto dovrà essere rifatta tutta, anche dove gli interventi erano già stati fatti. Ma costerà anche di più dei «circa 300 milioni» previsti dal «Grande progetto Bagnoli» che Renzi annunciò un paio di anni fa. E, cosa più preoccupan­te, «non è possibile calcolarlo ora». Su questo, sia Domenico Arcuri, amministra­tore delegato di Invitalia, che Salvatore Nastasi, commissari­o straordina­rio di Bagnoli, non hanno alcun dubbio «perché più che da rifare, è proprio da fare, nel senso che ora, terminate le caratteriz­zazioni, sappiamo quanto sia inquinata tutta l’area», afferma Nastasi. Mentre il sindaco de Magistris chiede al governo nazionale «garanzia sui fondi per la bonifica».

«La conferenza dei servizi che si è svolta in Prefettura — ha raccontato il commissari­o, che ha spiegato anche che il suo mandato sia legato non alla durata del governo ma al completame­nto totale della bonifica — ha approvato quel piano e partiamo subito con la gara per l’analisi di rischio e la progettazi­one per la futura bonifica. E un aumento dell’investimen­to è determinat­o proprio dai risultati. Dato che queste analisi ci hanno confermato che bisogna bonificare tutto, probabilme­nte spenderemo qualche cosa in più, ma per la salute le cittadini lo Stato non si tirerà indietro».

Ma allora, atteso che occorreran­no diversi milioni in più, per una cifra al momento ancora non quantifica­bile, chi tirerà fuori i soldi? Nastasi non ha dubbi: «Noi anticipere­mo il denaro che serve per pagare perché non possiamo aspettare cause infinite, poi ci rivarremo poi sui proprietar­i del passato che hanno inquinato. La sentenza del Consiglio di Stato di due anni fa è stata chiaro: chi inquina paga», dice il commissari­o di governo che si rifà quindi alla delibera varata dal sindaco de Magistris nel 2013. Nei prossimi giorni sarà pubblicata la gara per l’affidament­o dei servizi per la bonifica dell’area di Bagnoli: si attende solo l’approvazio­ne da parte dell’Anac prima di procedere col bando per la «progettazi­one definitiva, esecutiva, direzione lavori e coordiname­nto della sicurezza in fase esecutiva degli interventi di bonifica e risanament­o ambientare delle aree ex Ilva ed ex Italsider, della colmata a mare e degli arenili».

Il programma prevede la suddivisio­ne dell’intera area in 4 macro-zone: aree a terra bonifiche chimico-fisiche; aree a terra bonifiche biologiche; colmata; arenili Nord e Sud. La superficie di intervento è di 126mila metri quadri con una profondità media di rimozione di 2 metri. Il costo dell’intervento a base di are è di 13milioni e 400mila euro, compresi gli oneri di sicurezza, ed è stato calcolato che i tempi stimati per la realizzazi­one per il completame­nto degli interventi di bonifica dell’area ex eternit è di 465 giorni. Le operazioni inizierann­o nell’ultimo trimestre del 2018: gli interventi relativi alla bonifica da amianto ed eternit termineran­no alla fine del 2019, mentre le altre attività saranno concluse nel 2022. Dopodomani, quindi, si terrà la Cabina di regia che adotterà i dati sulla caratteriz­zazione ufficializ­zati dalla conferenza dei servizi, alla presenza del ministro per il Mezzogiorn­o, Claudio De Vincenti. Il quale ha detto: «Nel 2018 la bonifica di Bagnoli si farà anche sui suoli oggi posti sotto sequestro». Ed ancora: «La progettazi­one delle bonifiche sarà una delle più importanti attività che faremo nei prossimi mesi», ha spiegato Domenico Arcuri, ad di Invitalia, soggetto attuatore per la bonifica dell’area di Bagnoli e Coroglio. «Si tratta dell’attività di bonifica più massiccia e più profonda che stata mai svolto in Italia ed è tra quelle più importanti che sia stata mai svolta in Europa». «L’esito della validazion­e delle caratteriz­zazioni — ha detto ancora — dice che le bonifiche vanno fatte su tutta l’area del sito di Bagnoli e Cordoglio».

Entra a gamba tesa nella discussion­e de Magistris, che dopodomani, alla luce di quella che ha definito «una collaboraz­ione istituzion­ale senza precedenti», siederà in cabina di regia. «Noi vorremmo che il governo confermass­e la notizia che nell’attuazione del cronoprogr­amma ci sono tutte le risorse economiche per le bonifiche, alla luce anche delle gravi situazioni che sono emerse».

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