Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Magistris: nel 2018 farò una squadra forte Sul fratello ci ripensa: non sarà candidato
Rimpasto post-voto e nomine in Abc, Caan e Asìa. Il sindaco non vuole il fratello Claudio candidato
Rimpasto, elezioni e cambio anche in alcune partecipate. De Magistris parla del 2018 che sarà, dice, «l’anno di una nuova fase amministrativa e politica. Ora ho bisogno di una squadra più forte. Ci attendono cinque anni di campagna elettorale: dalle politiche alle europee alle regionali fino alle nuove elezioni del sindaco». Poi toglie il fratello dalla corsa alle Politiche: «Non sarà candidato».
Luigi de Magistris conferma
NAPOLI un new deal per il prossimo anno, annunciando novità nella squadra che lo affianca. E il pensiero va subito al rimpasto in giunta, di cui si parla da mesi, sebbene il primo cittadino non faccia riferimento solo a questo.
Parla dagli schermi di Canale 9, il sindaco. E spiega, come anticipato dal Corriere del Mezzogiorno, che «il 2018 sarà l’anno di una nuova fase non solo amministrativa, ma anche politica», perché «oggi Napoli è più forte, abbiamo saputo difendere la città e cooperare con le istituzioni del paese. Ora ho bisogno di una squadra più forte, e non mi riferisco solo alla giunta, perché inizia un nuovo modo di intendere il ragionamento politico e amministrativo». Parole sibilline, ma chiare, per dire: si cambia. E i motivi sono spiegati dallo stesso sindaco: «Ci attendono cinque anni di campagna elettorale: dalle politiche alle europee alle regionali fino alle nuove elezioni del sindaco. Il tutto in una situazione nazionale che probabilmente sarà molto incerta: ho bisogno — sono state le parole del primo cittadino — di capire chi crede al nostro rilancio amministrativo e in questo progetto politico. Ho bisogno di combattenti e di persone che credono in questa rivoluzione».
Dunque, le varie competizioni elettorali porteranno via non solo energie, ma impegneranno in prima persona molti uomini dello schieramento arancione: chi in prima persona, chi a sostegno di qualcuno. Ecco perché nel 2018 potrebbe esserci un nuovo rimpasto in giunta, che sarebbe il terzo da quando il sindaco è stato rieletto. Ma è chiaro che ciò avverrà solo dopo le Politiche del 4 marzo 2018, quando gli equilibri saranno più chiari soprattutto in Consiglio comunale. È infatti tutto da scrivere il capitolo dei rapporti del sindaco con «Liberi e uguali», raggruppamento guidato dal presidente del Senato, Pietro Grasso, che in via Verdi conuguali». ta su ben quattro consiglieri comunali, tra cui il presidente dell’aula, Sandro Fucito, e un assessore in giunta, Ciro Borriello. Dopo le elezioni, infatti, i rapporti di forza nella maggioranza saranno parametrati sul risultato elettorale di «Liberi e Intanto, però, i sindaco, per dirla in gergo calcistico, ha «tolto dal mercato» suo fratello Claudio imponendo un diktat: «Non si candiderà», ha detto il primo cittadino, togliendo dalla scena, almeno per ora, «un» de Magistris che, invece, per «Liberi e uguali» sarebbe stato un ottimo punto di partenza. La cosa, inoltre, pare non sia andata giù a de Magistris jr che più volte aveva ribadito di non volersi precludere «più nulla».
Eppure, a meno che non cambi qualcosa da qui alla presentazione delle liste il 2 febbraio prossimo, suo fratello non sembrerebbe intenzionato a schierarlo. A cascata, vacillerebbe anche la posizione di Alessandra Clemente, che pure viene data come possibile candidata alle prossime Politiche. Ma ora, tutto è più difficile per il primo cittadino che, nel corso di una recente riunione del coordinamento di Dema, ha detto che non farà campagna elettorale «per nessuno». Ma se poi il risultato di «Liberi e uguali» dovesse essere buono, meglio ancora se il partito di Grasso finisse in un prossimo governo, che fine farebbe l’alleanza con de Magistris al Comune? Quanti consiglieri comunali, oggi in bilico, passerebbero a gran velocità con «Liberi e uguali»? Ecco perché un rimpasto è possibile, ma solo dopo le Politiche ed eventualmente per ristabilire i rapporti di forza in Consiglio comunale che si dovessero rideterminare dopo il voto del 4 marzo prossimo. De Magistris dovrà anche metter mano ad alcune società partecipate: vanno in scadenza il presidente del Caan, Carmine Giordano, e l’amministratore di Asia, Francesco Iacotucci. Ad inizio 2018 terminano invece i sei mesi di commissario di Abc per Sergio D’Angelo, altro nome di cui si ipotizza un impegno alle prossime Politiche. A meno che D’Angelo non rientri in giunta con de Magistris.