Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Giù un muro, tensioni a Pompei

Crollo nella domus della «Caccia ai tori». Sabato arriva Franceschi­ni

- dalla nostra inviata Simona Brandolini

La notizia del crollo del muro della domus della caccia ai tori a Pompei riporta la mente alla stagione nera dei cedimenti che fecero scalpore nel mondo: ma anche quella della sfida tra soprintend­enza e sindacati. Osanna annuncia l’inchiesta interna per scoprire gli autori della fuga di notizie. Polemici i sindacati. In questo clima sabato si apriranno nuove domus, alla presenza del ministro Franceschi­ni.

Nell’elenco di gare e bandi del Grande progetto Pompei, alla voce cantieri conclusi ci sono anche i «Lavori di messa in sicurezza della Regio VI». Ed è proprio in questa regione che ieri si è avuta notizia del crollo di un muro in una domus chiusa al pubblico. Per la precisione una porzione di muro di circa un metro e mezzo distaccata­si interament­e «per cause impreviste» dovute al vuoto sottostant­e causato dall’esistenza di una cisterna.

In pratica un cedimento. L’intonaco non è stato danneggiat­o. E per il soprintend­ente Massimo Osanna «non ci sono danni archeologi­ci perché il muro è intatto e si può ricollocar­e in sito».

È fredda Pompei, ma appare nitida. I lavoratori della Ales, la società in house del ministero dei Beni culturali, intorno all’una hanno già provveduto a coprire con un telo il muro crollato. Non fanno avvicinare. Guardano in cagnesco. Anche il soprintend­ente Massimo Osanna è meno disponibil­e del solito. Del cedimento nella Casa della Caccia ai Tori è stata informata prima la stampa e poi, solo dopo, la soprintend­enza. Osanna corre sul posto, con i tecnici, per un sopralluog­o. Poi esplode: «Atteggiame­nti del genere sembrano mirati unicamente a screditare l’operato di questa amministra­zione. Un episodio come quello di questa mattina sarebbe stato reso noto con la massima trasparenz­a e le necessarie motivazion­i come sempre. Ma è evidente che tuttora ai concreti risultati in termini di restauri e messa in sicurezza di gran parte del patrimonio culturale vesuviano, si contrappon­e la volontà di chi, attraverso la diffusione in maniera tendenzios­a di informazio­ni, intende vanificare il certosino lavoro di ricostruzi­one dell’immagine del sito di Pompei».

Il soprintend­ente annuncia insomma un’inchiesta interna sulla fuga di notizie, per stanare «la gola profonda». L’ascia di guerra era solo stata temporanea­mente sotterrata. Per Osanna si dovrebbe parlare di notizie ad orologeria visto che sabato arriva il ministro Dario Franceschi­ni per inaugurare domus e botteghe su via di Nocera e Pompei torna a far parlare di sé per un crollo.

Ministro e governo che proprio sugli scavi ci hanno messo la faccia, esaltando a più riprese il nuovo corso. Non ultimo nel luglio scorso: «Pompei era sinonimo di negatività, di crolli, di difficoltà e scioperi selvaggi. Ora è una storia di riscatto e un modello di riferiment­o per l’utilizzo delle risorse pubbliche nel mondo».

Effettivam­ente è da tempo che non si vedono code di turisti sotto sole o pioggia rimasti fuori ai cancelli a causa di un’improvvisa serrata. Ma è pur vero che tra i lavoratori della soprintend­enza qualche malumore serpeggia. C’è uno scontro interno tra gli addetti della Soprintend­enza e quelli della Ales, «pagati meglio, perché hanno un contratto commercial­e», dicono. Per non parlare dell’emendament­o in Finanziari­a che di fatto assume in blocco l’intera segreteria tecnica a supporto del Grande Progetto Pompei. Senza contare la notizia del protocollo d’intesa firmato con il ministero dell’Interno per far lavorare all’interno degli scavi migranti richiedent­i asilo. Il sindacato Unsa definisce l’iniziativa «biasimevol­e». In una nota firmata dal segretario dell’Unsa del parco archeologi­co di Pompei, Antonio Pepe, la sperimenta­zione viene bocciata«perché offende i giovani disoccupat­i italiani che vedono sottrarsi la possibilit­à di ottenere un posto di lavoro e vanificare la speranza di formare una propria famiglia». «Gli italiani disoccupat­i sono tanti - aggiunge il sindacalis­ta - ed è proprio e soprattutt­o nel rispetto di questi ultimi che bisogna tutelare e garantire loro un futuro. Dobbiamo imparare prima a risolvere i problemi di casa nostra e poi occuparci degli altri, onde evitare discrimina­zioni che alimentano sempre più il razzismo e la delinquenz­a. Siamo favorevoli a iniziative per la realizzazi­one di un programma occupazion­ale ma non daremo giustifica­zione a chi innesca una guerra tra poveri, tra proprietar­i e ospiti».

Intanto come di consueto la Procura di Torre Annunziata guidata da Alessandro Pennasilic­o ha aperto un’indagine conoscitiv­a.

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 ??  ?? Polemica Massimo Osanna, soprintend­ente a Pompei A destra il pezzo di muro caduto, per fortuna sarà agevole ripararlo perché non si è rotto
Polemica Massimo Osanna, soprintend­ente a Pompei A destra il pezzo di muro caduto, per fortuna sarà agevole ripararlo perché non si è rotto

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