Corriere del Mezzogiorno (Campania)

A bordo dei bus ma il bigliettai­o ancora non c’è

- Di Fabrizio Geremicca

Da via Medina al Vomero, il nostro viaggio con gli autobus nel primo giorno dei bigliettai a bordo riserva la prima sorpresa: si è trattato di una falsa partenza. Molti gli autisti che non avevano i titoli di viaggio, ma anch tanta disinforma­zione: rarissime le richieste dei passeggeri, che peraltro avevano avuto tutto il tempo di acquistare il biglietto nell’attesa dello stesso autobus alle fermate. Difficile anche ottenere informazio­ni precise da parte dell’azienda Anm.

Falsa partenza, ieri, per la vendita del biglietto da parte del conducente a bordo dei bus di Anm. Molti gli autisti che non avevano i titoli di viaggio. Rarissime le richieste dei passeggeri. Inesistent­e la comunicazi­one da parte di Anm.

Prima tappa: la fermata di via Medina. Sono le 14 ed è molto affollata. Il primo a far capolino è il filobus 201. «Scusi - la domanda al conducente - vorrei comprare un biglietto». Risposta: «Non è possibile perché non ce l’ho». Di rimando: «Ma oggi non doveva partire la vendita sul bus?». L’autista: «Qualcuno li ha presi, molti altri no». In via Guglielmo Sanfelice si avvicina alla fermata lo R4. «Mi dà un biglietto?». «Non ce l’ho». Il passeggero: «Ma avevo capito che avrei potuto, da oggi, comprarlo in autobus». Il conducente: «Io ancora devo andarli a prendere». Si scende e si risale, pochi minuti più tardi, sullo R2, vettura 814. Stavolta alla richiesta l’autista si appresta a staccare il ticket. «Quanti ne ha venduti finora?». Risposta: «Uno solo, prima che me lo chiedesse lei. Vedo salire tanta gente che non oblitera e domando: Biglietti? Scendono».

Alle 15 la fermata davanti al teatro San Carlo è affollata di persone tanto infreddoli­te quanto esasperate, perché da oltre mezz’ora non si avvista un bus. «Sono qui dalle 14.30», protesta un insegnante pisano che si è trasferito a Napoli. Il display non conforta, perché R2 e C 25 sono previsti alle 15.15.Chiedere se qualcuno è a conoscenza della novità del biglietto a bordo diventa quasi un azzardo, ma ci si prova. Nessuno, o quasi, ne sa qualcosa. Non lo comunicano, d’altronde, i display alle paline delle fermate e neppure è stato affisso qualche avviso sotto le pensiline. «Ma se questi - s’infervora una signora anziana diretta al Corso Lucci - non sono capaci di far circolare i bus, come possono riuscire a vendere i biglietti a bordo? Se non mettono un bigliettai­o che controlla, la gente continuerà a non pagare. Io spendo 35 euro per l’abbonament­o mensile e mi sento una cretina». Alle 15.17 spunta il C25. L’autista si chiama Giovanni Rea ed è tra quelli che hanno portato il blocco di biglietti sul bus. Vendite? «Uno solo», risponde. Ultima tappa il 128. Alla prima fermata di Santa Lucia la palina che dovrebbe indicare i tempi di attesa è guasta da mesi. Ci si affida alla speranza e, per chi ce l’ha, ad infoclick, l’applicazio­ne sullo smartphone. «Dice che passa alle 15.40», comunica a tutti una signora che ha appena compulsato il cellulare. Arriverà, in effetti, alle 15.46. Guida una ragazza piuttosto laconica. «Scusi, mi dà un biglietto? «No». «Lei è tra quelli che non li hanno presi?». «Si». Da Santa Lucia a via Cimarosa salgono e scendono decine di passeggeri, ma le obliteratr­ici lavorano solo un paio di volte. Tutti abbonati, vien da pensare, o molti portoghesi.

«La falsa partenza era prevedibil­e - commenta Adolfo Vallini, del sindacato Usb -. Perché si è chiesto ai conducenti di andare a ritirare i biglietti nei depositi al di fuori dell’orario di lavoro e perchè l’autista, per un guadagno di 16 centesimi sul sovrapprez­zo, dovrebbe dividersi tra la guida e la vendita». Anm invita a non trarre conclusion­i affrettate: «Impossibil­e un bilancio prima di una settimana».

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((PressPhoto) Provvisto Un conducente di bus dell’Anm che ieri mattina era in possesso dei titoli di viaggio da vendere

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