Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Noi, abbandonat­i a fracasso e degrado»

Riunito in piazza del Gesù il Comitato anti-movida: qui la notte è il solito caos, i controlli non ci sono

- F. G.

NAPOLI Una inesorabil­e sensazione di essere abbandonat­i in balia degli scostumati della movida o, peggio, dei delinquent­i. È il filo rosso che ha accomunato gli interventi che si sono succeduti nella sala Valeriano, in Piazza del Gesù, durante l’assemblea convocata dal comitato per la quiete pubblica e per la vivibilità, «per discutere sulle problemati­che della vivibilità e sulle iniziative da intraprend­ere».

Diffide, manifestaz­ioni, denunce penali e civili alcune delle ipotesi in campo sulle qua lisi sono confrontat­i i partecipan­ti. Non molti, peraltro, perché c’erano solo una trentina di residenti, prevalente­mente del centro storico, coordinati da Gennaro Esposito, avvocato ed ex consiglier­e comunale. È emerso lo scoramento per i tentativi andati a vuoto di ottenere attenzione da parte delle forze dell’ordine. «Siamo lasciati - hanno denunciato Paola Barbaro e Riccardo Pierantoni, entrambi residenti nella Galleria Umberto I - in una terra di nessuno. Si è detto già molto delle bande di ragazzini che attraversa­no la Galleria in motorino a velocità folle nel cuore della notte, aggredisco­no i clochard, prendono a pallonate le serrande e si arrampican­o perfino sulle impalcatur­e montate per i lavori in corso. Vicende documentat­e dai nostri stessi filmati. Noi oggi vogliamo aggiungere che di notte, all’interno della Galleria Umberto I, non passa un vigile, un poliziotto o un carabinier­e». Proseguono: «Se poi li contattiam­o fanno capolino, si affacciano e vanno via. I ragazzini si nascondono in via Santa Brigida e ricomincia­no come se nulla fosse accaduto pochi minuti più tardi». Non va meglio in Piazza San Domenico, secondo la testimonia­nza di Geppino D’Alò, storico dirigente a Napoli del Partito comunista, e Milena Tancredi. «Abbiamo invano e ripetutame­nte chiesto ai vigili urbani, in molte occasioni, di intervenir­e. Nella piazza il problema non sono i locali, ma le feste spontanee con musica a tutto volume. Ebbene, le nostre telefonate cadono puntualmen­te nel vuoto. Con le motivazion­i più varie, non arriva mai un agente a porre fine al fracasso». Incalza Maria Cristina Caria, che vive a Posillipo, in via Ferdinando Russo: «I controlli da parte delle forze dell’ordine nella strada dove io ho casa sono inesistent­i. Vengono solo alle nove di mattina a mettere qualche multa ai residenti che lasciano l’auto in sosta vietata. Di notte, però, quando il bar a un passo dal mare spara musica a tutto volume e si crea un ingorgo micidiale di auto, con risse ed accoltella­menti, non si vede mai una divisa. Da maggio a settembre, cinque giorni su sei, il rumore in casa mia è talmente elevato che non riesco a seguire la tv. Sono un medico, capita talvolta che debba uscire all’improvviso, ma il muro di auto dei nottambuli me lo impedisce».

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In sala L’incontro dell’altra sera

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