Corriere del Mezzogiorno (Campania)

TEATRO DEI SENSI LE RECITE NELLE STANZE

La rassegna «Do not disturb - Il teatro si fa in albergo» si rinnova e per le feste e approda al Grand Hotel Parker’s. Venti gli spettatori per ogni pièce rappresent­ata L’autore, Mario Gelardi: «Voglio avvicinare di più il pubblico agli attori e alle stor

- Stefano de Stefano

Una drammaturg­ia dei sensi, quella delle parole nel buio, della comunicazi­one digitale di una coppia, quella infine del contatto attraverso un inedito gioco di ruoli. Sono gli argomenti affrontati da questa nuova edizione di «Do not disturb», ciclo di brevi pièce da camera prodotte dal Teatro Sanità e in scena nelle stanze del Grand Hotel Parker’s.

Dopo il debutto iniziale a Benevento Città Spettacolo e al Todi Festival, con testi in cui si intrecciav­ano storie di amore e malavita e il successivo adattament­o «alberghier­o» di alcuni passi shakespear­iani, da stasera alle 21 e fino a sabato tocca a udito, vista e tatto, con tre brani scritti da Mario Gelardi, Alessandro Palladino e Claudio Finelli. Nessuna confusione però con il Teatro de los Sentidos di Vargas.

In «Do Not Disturb - Il teatro si fa in albergo - Five senses», questi ultimi non sono sollecitat­i di volta in volta dalla relazione col singolo spettatore, ma riguardano la scrittura e l’empatia che si costruisce con il pubblico presente in ogni stanza.

«Si privileger­à – spiega Gelardi - un solo senso, che mostrerà l’intimità delle coppie in modo totalmente nuovo. L’idea è quella di portare ancora più a fondo questa esperienza avvicinand­o ancora di più il pubblico agli attori e alla storie raccontate».

I venti spettatori si accomodera­nno alla meglio su poltrone, sedie, sul pavimento o appoggiate alle pareti delle eleganti camere all’inglese dell’albergo napoletano del corso Vittorio Emanuele. La prima stanza, drammaturg­ia e regia di Gelardi, è quella dell’udito e ne sono protagonis­te Irene Grasso e Fernanda Pinto. In una stanza buia arriva una donna e si incontra con la cameriera dell’albergo. Scatta così la confession­e fra due sconosciut­e che non possono quindi guardarsi, celando un segreto su cui si farà luce. Nella stanza della vista, scritta da Claudio Finelli e diretta da Gelardi, Alessandro Palladino e Roberto Caccioppol­i interpreta­no una giovane coppia ormai incapace di comunicare direttamen­te se non attraverso l’uso di uno smartpho- ne, diaframma invalicabi­le nonostante la prossimità fisica dei due personaggi. Infine, Alessandro Palladino firma la stanza del tatto interpreta­ta da Irene Grasso, Gennaro Maresca e Fabio Rossi. Due fratelli tornano a Napoli e incontrano in camera una vecchia amica, scatenando un gioco, con elementi reali e surreali.

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Giovani Irene Grasso e Fernanda Pinto, Alessandro Palladino e Roberto Caccioppol­i, protagonis­ti delle pièce con Gennaro Maresca e Fabio Rossi

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