Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il sindaco aspetta i candidati di Grasso E (per ora) dice no a Claudio in lista

- Pa. Cu.

Da un lato arringa gli intervenut­i all’assemblea di Dema dicendo che «insieme ad altri in futuro il nostro Movimento guiderà il Paese» e che «il Movimento deve crescere, per dire la nostra per Politiche 2018, Europee 2019 e Regionali 2021. Alle Regionali saremo alternativ­i a De Luca, mentre per le Europee dobbiamo lavorare ad una grande lista». Dall’altro, però, de Magistris stoppa la discesa in campo di suo fratello: «Alle prossime politiche Claudio non sarà candidato».

A San Lorenzo Maggiore, dove si tiene l’assemblea di Dema in vista del congresso di maggio, il sindaco detta la linea del movimento. E di equilibris­mi nel suo intervento ne fa tanti. Comincia col dire che «non salirò su nessun palco in questa campagna elettorale», aggiungend­o poi: «Vediamo Liberi e uguali che scelte farà».

Non fa nomi, ma in sala tutti pensano una sola cosa: con Bassolino e i bassolinia­ni candidati di «Leu», non si discute neppure di impegni in prima persona degli uomini di Dema. Sarà. Va ricordato però che «Liberi e uguali» è in maggioranz­a con Dema; e che senza Leu il sindaco non avrebbe più la maggioranz­a al Comune di Napoli. Ieri, per esempio, Pietro Rinaldi, consiglier­e dell’area di «Liberi e

Dema Il primo cittadino non scopre le carte per le prossime politiche

uguali», si è iscritto a Dema. Insomma, siamo di fronte ad un intreccio forte, molto forte con Leu che dovrebbe essere propedeuti­co ad un’intesa anche in vista delle Politiche. E invece il sindaco frena, getta acqua sul fuoco, toglie il fratello dalla disputa perché al mosaico mancano molti pezzi: de Magistris non sa infatti «quale sarà la proposta di Grasso. Anche perché alcuni dei nostri alleati andranno in quella direzione. Grasso candida ceto politico o militanza di base?». Questioni che non permettono al primo cittadino di esporsi, di scegliere, di sbilanciar­si, di schierare apertament­e il suo movimento oltre che l’uomo più forte che potrebbe mettere in campo: suo fratello Claudio, che di Dema è il segretario nazionale. Il quale peraltro stava già ragionando su una possibile candidatur­a nel collegio Vomero-Arenella dove Dema, alle ultime comunali, ha stravinto conquistan­do la Municipali­tà col 48 per cento, quasi il doppio dei voti del Pd. Un diktat che, racconta chi è vicino al sindaco, de Magistris jr ha dovuto, diciamo così, digerire per forza. Si ricorda infatti che il fratello dell’ex pm ha detto più volte: «Terminata la mia collaboraz­ione gratuita col Comune, dove ho avuto attacchi gratuiti per tutto il tempo, non mi precludo più nulla per un’eventuale candidatur­a». Ma se lui, Claudio, non l’ha fatto, suo fratello sì: gli ha impedito, almeno per ora, di essere della partita, di candidarsi nell’uninominal­e. Formalment­e, il de Magistris più giovane replica sostenendo che «non c’è alcun problema», e che «se il Movimento non è schierato non ha senso parlare di una mia candidatur­a». Sarà. Ma chi gli sta vicino giura che la delusione sia stata forte. Anche perché il fratello del sindaco, da segretario di Dema, col prossimo voto avrebbe provato a misurarsi, ad avere in ogni caso una legittimaz­ione elettorale. Da vincente o da sconfitto. Anche per non essere ritenuto più solo «il fratello del sindaco».

Nel frattempo Claudio si è dedicato ad un Art cafe che presto aprirà in piazza Vittoria, a pochi passi dal fatidico «Lungomare liberato». In tanti l’hanno letta come un modo per ritagliars­i uno spazio libero dalla politica. Tanti altri, invitano invece alla calma lla calma ricordando che da qui alla presentazi­one delle liste manca molto più di un mese. E i giochi non sono ancora cominciati.

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