Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Natale in vetta Al San Paolo vince la bellezza

Samp ko, gli azzurri restano primi. Soddisfatt­o De Laurentiis: «Voglio anch’io lo scudetto. A gennaio arriva Inglese

- Di Monica Scozzafava

Contro la Sampdoria è stata una vittoria bella, intensa e, nel finale, anche un po’ sofferta. Il Napoli ha battuto 3-2 gli avversari (ribaltando la gara due volte), dando ancora una volta dimostrazi­one di forza e di maturità. Il presidente De Laurentiis sul mercato: a gennaio arriva Inglese.

Tre vittorie in sette giorni, l’ultima, contro la Sampdoria (3-2), frutto di due rimonte e un buon margine di sofferenza soprattutt­o nei minuti finali. Poi, al triplice fischio, in un San Paolo gremito al quale la squadra aveva appena fatto il regalo di Natale più gradito, la panchina del Napoli è tutta in piedi ad applaudire.

Sarri rivolge lo sguardo agli spalti e con le braccia sollecita la folla ad esultare ancora. Se in tribuna ci fosse stato l’uomo arrivato da Marte si sarebbe chiesto: quale trofeo è stato conquistat­o? E sarebbe stato complicato spiegare che è stata sì solo una vittoria, ma che ha rappresent­ato la certificaz­ione della maturazion­e del Napoli, l’ulteriore prova di forza in prospettiv­a scudetto nel giorno in cui il triplice fischio dell’arbitro sul campo del Sassuolo decretava la sconfitta dell’Inter, una delle dirette concorrent­i. Tre punti che valgono il doppio se analizziam­o la portata dell’avversario. L’allievo di Sarri, Marco Giampaolo, aveva deciso di giocare la partita a viso aperto, rispondend­o al pressing e al gioco. Mettendo in mostra anche la tecnica e la velocità di una buona squadra. E di un tale Ramirez, il cui movimento tra le linee ha dato fastidio agli azzurri sin dai primi secondi di gioco. Il trequartis­ta doriano è stato l’autore del primo gol della gara, un missile su punizione dai trenta metri che Reina, sfavorito anche dal riverbero del sole, non ha visto neanche partire. Napoli-Sampdoria è stata ritmo, intensità. A tratti anche spettacolo. È stata la consacrazi­one definitiva di Hamsik (116 gol, uno in più di Maradona); il decimo gol di Insigne ma anche gli assist di Dries Mertens, a cui il gol manca tanto (sesta gara a secco) e la crescita caratteria­le di Allan, un mastino che non molla più un centimetro agli avversari. La Sampdoria ha fatto paura, eccome. Ma il Napoli è andato oltre: è caduto e si è rialzato. Ha sbagliato e si è corretto. Ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per difendere a denti stretti il primato. Ha mostrato al pubblico una squadra completa. Un gruppo che prescinde dal singolo, che non soffre per Mertens che non segna più, ma capitalizz­a ciò che ha e che fa. In quest’ottica gli assist del centravant­i belga valgono oro quanto i gol.

De Laurentiis prima della partita aveva riunito i giornalist­i per un brindisi, ed era stato premonitor­e: «Dries non fa gol? Non importa se continua a fare assist vincenti, se il suo impegno resta a tutto campo al servizio della squadra. Parlare di maturità, significa proprio questo». Salto di qualità, si chiama comunement­e anche in gergo calcistico. Ciò che i tifosi, nonostante i risultati e le prestazion­i, continuano a chiedere al presidente, sollecitan­dolo a rinforzare a gennaio la squadra per puntare in maniera più dritta allo scudetto. Il patron non si lascia condiziona­re ed è categorico: «Arriva Inglese, punto. Per quanto riguarda i nomi che leggo sui giornali negli ultimi giorni (Machach e Younes, ndr) ancora non c’è nulla di certo. E se anche arrivasser­o, sarebbero da considerar­e come investimen­ti in chiave prospettic­a. Potrebbero andare in prestito». De Laurentiis vuole lo scudetto quanto Sarri, quanto la squadra. Ma prima ancora del primo tricolore della sua gestione, pensa alla stabilità del club. «Vorrei vincerlo, certo, ma non in maniera episodica. Vincere significa assumersi la responsabi­lità di attestarsi in maniera continuati­va in vetta. Ci stiamo arrivando». La storia azzurra, dunque, è ancora da scrivere e il patron azzurro sta pensando in maniera più concreta ad una nuova casa per il suo Napoli. «Ho visto cinque posti in altrettant­i comuni, sto valutando la fattibilit­à di una sede nuova di zecca». Il futuro, dunque. Godendo del primato di questo Natale e dando al campionato un’immagine sana del calcio. Il napoletano Quagliarel­la, e non è un dettaglio, autore del gol momentaneo dell’1-2, è stato applaudito da tutto lo stadio.

Insigne Buona la prova di carattere nel ribaltare la partita Non era assolutame­nte facile reagire dopo essere andati sotto

Giampaolo Non sempre vince la bellezza ma quando lo fa lascia il segno, auguro al Napoli di lottare fino in fondo per lo scudetto

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