Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Natale in vetta Al San Paolo vince la bellezza
Samp ko, gli azzurri restano primi. Soddisfatto De Laurentiis: «Voglio anch’io lo scudetto. A gennaio arriva Inglese
Contro la Sampdoria è stata una vittoria bella, intensa e, nel finale, anche un po’ sofferta. Il Napoli ha battuto 3-2 gli avversari (ribaltando la gara due volte), dando ancora una volta dimostrazione di forza e di maturità. Il presidente De Laurentiis sul mercato: a gennaio arriva Inglese.
Tre vittorie in sette giorni, l’ultima, contro la Sampdoria (3-2), frutto di due rimonte e un buon margine di sofferenza soprattutto nei minuti finali. Poi, al triplice fischio, in un San Paolo gremito al quale la squadra aveva appena fatto il regalo di Natale più gradito, la panchina del Napoli è tutta in piedi ad applaudire.
Sarri rivolge lo sguardo agli spalti e con le braccia sollecita la folla ad esultare ancora. Se in tribuna ci fosse stato l’uomo arrivato da Marte si sarebbe chiesto: quale trofeo è stato conquistato? E sarebbe stato complicato spiegare che è stata sì solo una vittoria, ma che ha rappresentato la certificazione della maturazione del Napoli, l’ulteriore prova di forza in prospettiva scudetto nel giorno in cui il triplice fischio dell’arbitro sul campo del Sassuolo decretava la sconfitta dell’Inter, una delle dirette concorrenti. Tre punti che valgono il doppio se analizziamo la portata dell’avversario. L’allievo di Sarri, Marco Giampaolo, aveva deciso di giocare la partita a viso aperto, rispondendo al pressing e al gioco. Mettendo in mostra anche la tecnica e la velocità di una buona squadra. E di un tale Ramirez, il cui movimento tra le linee ha dato fastidio agli azzurri sin dai primi secondi di gioco. Il trequartista doriano è stato l’autore del primo gol della gara, un missile su punizione dai trenta metri che Reina, sfavorito anche dal riverbero del sole, non ha visto neanche partire. Napoli-Sampdoria è stata ritmo, intensità. A tratti anche spettacolo. È stata la consacrazione definitiva di Hamsik (116 gol, uno in più di Maradona); il decimo gol di Insigne ma anche gli assist di Dries Mertens, a cui il gol manca tanto (sesta gara a secco) e la crescita caratteriale di Allan, un mastino che non molla più un centimetro agli avversari. La Sampdoria ha fatto paura, eccome. Ma il Napoli è andato oltre: è caduto e si è rialzato. Ha sbagliato e si è corretto. Ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per difendere a denti stretti il primato. Ha mostrato al pubblico una squadra completa. Un gruppo che prescinde dal singolo, che non soffre per Mertens che non segna più, ma capitalizza ciò che ha e che fa. In quest’ottica gli assist del centravanti belga valgono oro quanto i gol.
De Laurentiis prima della partita aveva riunito i giornalisti per un brindisi, ed era stato premonitore: «Dries non fa gol? Non importa se continua a fare assist vincenti, se il suo impegno resta a tutto campo al servizio della squadra. Parlare di maturità, significa proprio questo». Salto di qualità, si chiama comunemente anche in gergo calcistico. Ciò che i tifosi, nonostante i risultati e le prestazioni, continuano a chiedere al presidente, sollecitandolo a rinforzare a gennaio la squadra per puntare in maniera più dritta allo scudetto. Il patron non si lascia condizionare ed è categorico: «Arriva Inglese, punto. Per quanto riguarda i nomi che leggo sui giornali negli ultimi giorni (Machach e Younes, ndr) ancora non c’è nulla di certo. E se anche arrivassero, sarebbero da considerare come investimenti in chiave prospettica. Potrebbero andare in prestito». De Laurentiis vuole lo scudetto quanto Sarri, quanto la squadra. Ma prima ancora del primo tricolore della sua gestione, pensa alla stabilità del club. «Vorrei vincerlo, certo, ma non in maniera episodica. Vincere significa assumersi la responsabilità di attestarsi in maniera continuativa in vetta. Ci stiamo arrivando». La storia azzurra, dunque, è ancora da scrivere e il patron azzurro sta pensando in maniera più concreta ad una nuova casa per il suo Napoli. «Ho visto cinque posti in altrettanti comuni, sto valutando la fattibilità di una sede nuova di zecca». Il futuro, dunque. Godendo del primato di questo Natale e dando al campionato un’immagine sana del calcio. Il napoletano Quagliarella, e non è un dettaglio, autore del gol momentaneo dell’1-2, è stato applaudito da tutto lo stadio.
Insigne Buona la prova di carattere nel ribaltare la partita Non era assolutamente facile reagire dopo essere andati sotto
Giampaolo Non sempre vince la bellezza ma quando lo fa lascia il segno, auguro al Napoli di lottare fino in fondo per lo scudetto