Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il rione Sanità ispira la politica Ora ci prova Mdp

Liberi e uguali apre la sfida elettorale nel quartiere «amministra­to» da Dema Ma dalla «Paranza» a padre Loffredo è solo il volontaria­to che risolve problemi

- Simona Brandolini

La politica corteggia ancora il rione Sanità. Dopo Beppe Grillo e Matteo Renzi ora anche Mdp Liberi e uguali inizia sabato la sfida elettorale dalla piazza dove fu ucciso Genny Cesarano.

«La Sanità è un’isola,

NAPOLI separata dall’esterno ma senza separazion­i all’interno». Nel rione «a forma di cuore» Ermanno Rea ha ambientato il suo ultimo libro Nostalgia. Il b&b gestito dai ragazzi di padre Loffredo era diventato il rifugio partenopeo dello scrittore.

Anche la politica ha sempre corteggiat­o la Sanità, per poi dimenticar­sene il secondo dopo come la cronaca ci restituisc­e con tutta la sua violenza. E continua ad attrarla. Sabato partirà dalla piazza dove hanno ucciso Genny Cesarano la campagna elettorale di Liberi e uguali con Roberto Speranza e Arturo Scotto che gireranno il rione: «Daremo il via alla nostra campagna di ascolto. La chiameremo Strada per Strada», spiega Scotto. Lo faranno a bordo di un furgone, quelli da lavoro, attrezzato con un palco, rinverdend­o i vecchi comizi «sul cascione» che fanno tanto vintage. Ma perché la Sanità? «Perché quella è la piazza di Giorgio Amendola, di Ermanno Rea, è il cuore di Napoli, quello difficile», spiega sempre il deputato di Mdp-Liberi e Uguali. Insomma la sinistra si vuole riprendere la Sanità dove oggi governa DemA con il presidente Ivo Poggiani.

La verità è che la Sanità porta bene alla politica. E lo sanno Beppe Grillo e Matteo Renzi. Che nel 2014 se la contesero letteralme­nte per le Europee.

Entrambi i leader scelsero quel luogo per i comizi finali. Alle politiche, l’anno precedente, per Pd, Pdl e Movimento 5 Stelle nel quartiere di Totò fu un pareggio. Alle Europee il Pd renziano superò il 36 per cento, Forza Italia il 23 per cento, il Movimento 5 Stelle il 22 per cento. Perché la Sanità è sempre stata una sorta di terra di mezzo per i partiti, tutti. E di periferia del centro. Dove ci sono il degrado, la violenza delle paranze e delle stese, le baby gang, ma anche il lavoro incredibil­e di padre Loffredo e dell’altra Paranza, quella che gestisce le Catacombe di San Gennaro, che crea lavoro ed è diventato un esempio da studiare ed esportare. Non è un caso, appunto, che l’ultima toccata e fuga, lontano da giornalist­i e da dem locali, Renzi l’abbia fatta proprio lì. Poco importa se invece Roberto Fico ha sempre rivendicat­o una primogenit­ura: «Alla Sanità noi abbiamo fondato nel 2006 con Alex Zanotelli, che abita proprio in piazza, l’associazio­ne allarme rifiuti tossici. Dalla Sanità è partita la nostra battaglia per l’acqua pubblica», diceva nel 2014. Padre Alex è ancora lì, a due passi dalla statua di Genny, che sorride su una panchina, perché così la famiglia lo vuole ricordare. E davanti all’ennesima violenza ai danni di Arturo, diciassett­enne studente liceale, padre Alex tuona: «Ragazzi che delinquono? Tutta colpa dei professori, inadeguati con i ragazzi difficili. Professori che vanno a scuola solo pensando a ricevere il loro salario: rovinano ancora di più questi ragazzi, quindi vadano in altre scuole, non ce li mandino qui. Se in una classe di 25 ne sono rimasti solo 5, significa che tutti gli altri 20 sono in strada a cercare di ottenere l’unica cosa che interessa a questi giovani: fare soldi e farli in fretta».

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Protesta Un corteo con striscioni per dire no alla violenza e ai clan nel rione Sanità

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