Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pd, solo 7 collegi «contendibi­li» dal Vomero ai due di Salerno

Grasso arruola esponenti del movimento del primo cittadino partenopeo

- Simona Brandolini

C’è una cosa che accomuna Pd e Leu: il metodo di selezione dei candidati. Territoria­lmente si fa la lista delle disponibil­ità, pure delle autocandid­ature, tanto poi decide Roma. Se non si fossero separati bisognereb­be riesumare per entrambe le formazioni il centralism­o democratic­o.

Ovviamente l’accostamen­to finisce qua dal momento che tutto si giocherà in chiave pro e contro Renzi. Non a caso quella di Liberi e Uguali è una chiamata alle armi soprattutt­o del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Che in qualche modo c’è, visto che tra i «disponibil­i» ci sono Elpidio Capasso e Giosi Della Ragione che hanno aderito a Dema. Ma anche i consiglier­i di maggioranz­a Pietro Rinaldi, Mario Coppeto e Sandro Fucito. Insomma una quota arancione c’è. Anche se la condizione è che non sia candidato Antonio Bassolino.

Ma andiamo con ordine. Partendo, solo per una questione temporale, dal Pd. In mattinata al Nazareno il segretario regionale dem, Assunta Tartaglion­e, porta il suo report Campania a Matteo Renzi (presenti anche Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Maurizio Martina e i delegati di Orlando e Emiliano). Nella rosa dei nomi (nessuna lista) passata già al vaglio della segreteria regionale ci sono tutti gli uscenti, ad esclusione di Salvatore Piccolo. C’è la richiesta di deroga per i consiglier­i regionali Antonio Marciano, Lello Topo, Loredana Raia, Stefano Graziano, Nicola Marrazzo e Gennaro Oliviero, per gli europarlam­entari Pina Picierno e Nicola Caputo e il deputato Tino Iannuzzi. Ci sono, ovviamente, Piero De Luca e Franco Alfieri che, a quanto circola da giorni, potrebbe subire il secondo stop

I nomi Tra i papabili a sinistra Josi Della Ragione e Pietro Rinaldi, tra i Dem Alfieri e De Luca jr

alle sue aspirazion­i. Non ci sono candidati civici, ovviamente, su quelli decide direttamen­te Matteo Renzi che continua la sua ricerca. Oggi incontrerà Paolo Siani che, salvo imprevisti, dovrebbe annunciare di essere in campo (candidato nel collegio del Vomero e al proporzion­ale).

Ma la ricerca continua: c’è l’imprendito­re Mauro Maccauro, ma anche l’avvocato Francesco Marone. E nelle ultime ore si fa strada anche Franco Manniello, presidente della Juve Stabia, ex candidato Udc, tra l’altro. Ma più che sui nomi, nelle due ore di colloquio, s’è parlato dei collegi «contendibi­li». Perché a Roma hanno commission­ato sondaggi ad hoc. Ebbene per il Pd in Campania i migliori sono quelli del Vomero-Arenella (perciò Siani), Fuorigrott­a-Bagnoli, Portici-San Giorgio, Ercolano-Torre del Greco, due salernitan­i e Avellino.

Nel pomeriggio, invece, assemblea regionale di Liberi e Uguali. Anche in questo caso all’appello hanno dato la loro disponibil­ità almeno in 70. Alla fine le carte si danno a Roma. Ci sono tutti gli uscenti da Guglielmo Epifani a Arturo Scotto, Giorgio Piccolo, Luisa Bossa, Peppe De Cristofaro. Ci sono Ernesto Paolozzi, Eugenio Mazzarella e Tony Nocchetti. E la novità della quota targata de Magistris che, però, continua a porre un veto su Bassolino. Che nella rosa napoletana non c’è, per ovvi motivi. La sua partita si gioca direttamen­te a Roma. Tra i bersaniani e i dalemiani l’ex sindaco è visto come il candidato da opporre direttamen­te a Matteo Renzi che ha annunciato di correre anche in Campania. Ma nelle file di Sinistra italiana e degli arancioni è considerat­o un ostacolo.

Nell’attesa si fa appello al sindaco. «Tra Leu e de Magistris c’è un interesse reciproco. Napoli è la più grande città del Sud, piena di problemi e ha bisogno di avere anche a Roma riferiment­i in parlamento, noi potremmo esserlo — spiega Epifani —. Tocca anche al sindaco uscire dall’isolamento perché penso sia reciprocam­ente vantaggios­o». Scotto prosegue il ragionamen­to: «Il quadro della formazione che vogliamo mettere in campo è aperta, è lo spazio progressis­ta in cui tutti si possono riconoscer­e, compreso de Magistris. Ho sempre pensato che il sindaco di una grande città non possa stare fuori dalle elezioni politiche. Non sono le elezioni del comitato di quartiere». E sulla presenza di Bassolino: «Lo spazio è aperto anche a Bassolino e a tutti coloro che hanno a cuore diritti, uguaglianz­a e lavoro e vogliano dare un contributo forte a quest’esperienza. Napoli e la Campania hanno grande ricchezza, pluralismo di storie vogliamo mettere in campo la lista più competitiv­a possibile».

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In lizza Sotto a sinistra Piero De Luca e accanto a lui Assunta Tartaglion­e

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