Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli salvata dal dissesto, è scontro sindaco-Valente «Dema» perde due pezzi

- di Paolo Cuozzo

Da tempo se ne dicono di tutti i colori. Da un anno e mezzo, da dopo il voto per le Comunali, Luigi de Magistris e Valeria Valente, che lo sfidò perdendo le elezioni del 2016, si punzecchia­no e si accusano praticamen­te su tutto.

Ieri però è arrivato lo «scontro finale», in consiglio comunale, mentre l’aula votava la delibera proposta dall’assessore Enrico Panini che propone al Consiglio la fissazione della nuova durata, 20 anni, del piano di riequilibr­io alla luce dello spalmadebi­ti. E’ stata quella l’occasione per «saldare i conti», per «dirsene quattro» con accuse su come sarebbero andate le cose nelle ore in cui il governo recepiva nell’ultima Finanziari­a la norma per diluire i debiti dei Comuni non più in 10 ma in 20 anni, col sindaco di Napoli che ha accusato Valente di aver «remato contro».

Dal canto suo Valente ha avuto modo di provare, alla mano, che il sindaco «si sbaglia» e che in realtà «sono stata proprio io, il 7 dicembre, a suggerire al capogruppo Pd in Commission­e Bilancio alla Camera, Maino Marchi, l’emendament­o che consentiva anche ai Comuni già attenziona­ti dalla Corte dei conti di aderire alla norma di salvataggi­o». Ma in aula le accuse sono forti. Molto. Col «giallo» delle date che tiene banco.

De Magistris ha criticato Valente ritenendol­a l’artefice di una norma «che il 14 dicembre condannava Napoli al fallimento», agitando il telefonino «nel quale — ha detto l’ex pm — ci sono tutti gli sms che ho scritto alle massime cariche di governo e al presidente dell’Anci affinché si prendesser­o la responsabi­lità di aprire uno scontro istituzion­ale con Napoli per quello che stava accadendo». «Ho le prove e conservo tutti gli sms nel mio cellulare», ha tuonato de Magistris replicando all’intervento della Valente durante il dibattito in aula: «Il Pd si astiene. La scelta è impegnativ­a — era stato il commento di Valente — perché sarebbe stato utile approfondi­rne i contenuti. Apprezzame­nto invece va ai ringraziam­enti al Governo, magari esplicitan­do il ruolo determinan­te del Pd, un’assunzione di responsabi­lità del governo nei confronti della città rispetto al disastro causato da scelte sbagliate, puntualmen­te ribadite nella pronuncia della sezione regionale della Corte dei conti».

Parole che hanno scatenato la dura replica del sindaco che ha sostenuto invece come solo dopo le sue telefonate e i suoi sms la norma sia cambiata. Invece Marchi, in una nota, ricostruen­do i fatti conferma la ricostruzi­one di Valeria valente: «Dispiace che il protagonis­ta di queste dichiarazi­oni sia de Magistris, vicepresid­ente dell’Anci, con cui molto abbiamo interloqui­to su questa, così come su tante altre norme della legge di Bilancio». Marchi chiarisce: «Ho personalme­nte presentato, in qualità di capogruppo del Pd nella giornata del 7 dicem- bre, la proposta di emendament­o che è poi stato approvato in Commission­e. E tale è rimasto l’emendament­o fino al varo definitivo della manovra, avvenuto circa due settimane dopo col voto in Aula. L’emendament­o salva-Comuni, condiviso da tutto il nostro partito, è stato frutto di un lavoro congiunto con Valeria Valente che ha contribuit­o materialme­nte alla sua stesura». Tesi interament­e confermata dal presidente della Commission­a Bilancio della Camera, il dem Francesco Boccia.

Intanto, in queste ore, de Magistris è alle prese anche con problemi politici. E non solo con «Leu», che, da alleato in Consiglio comunale, gli chiede un impegno in campagna elettorale. Ma anche con Dema, il partito del sindaco che perde due pezzi: Maria Caniglia e Luigi Zimbaldi hanno infatti lasciato il gruppo per fondare «Ce simme sfasteriat­i» insieme a Vincenzo Solombrino, che era rimasto nel gruppo La Città di David Lebro. «Ci rafforziam­o perché Solombrino non era in maggioranz­a», ha detto il sindaco che, però, a breve dovrà fare i conti con questo nuovo gruppo che gli chiederà spazio. Del resto, i Verdi con due eletti e i Riformisti con tre contano su un assessore a testa. Valutazion­i, unite a quelle nei rapporti con Leu, che de Magistris sta facendo in questi giorni che potrebbero precedere un nuovo rimpasto.

«Leu» Il partito chiede un impegno per la campagna elettorale mentre si forma un altro gruppo

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Il sindaco Luigi de Magistris

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