Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Funicolare si ferma ancora Stop di 2 ore, disagi e proteste Succede una volta a settimana
L’impianto da quando ha riaperto continua a funzionare a singhiozzo Interruzione dalle 13 alle 15 Bloccati ieri studenti e impiegati
Martusciello (FI): «Ai napoletani viene negato il diritto alla mobilità» I dipendenti Il personale Anm non è stato formato per intervenire su guasti o disservizi
Ad appena due mesi dalla riapertura, la Funicolare centrale si era fermata otto volte. Dopo lo stop di ieri si veleggia verso quota quindici, fra interruzioni grandi e piccole, sistemi antincendio in tilt e altri problemi su un impianto che sembra destinato a funzionare a singhiozzo, senza alcuna speranza di costituire una certezza per i viaggiatori.
Ieri per circa un’ora e mezzo, in una fascia di punta, l’impianto di risalita che collega piazzetta Augusteo con il Vomero è rimasto chiuso. La chiusura intorno alle 13.30, la riapertura pochi minuti prima della 15 fra l’esasperazione e lo sconcerto dei viaggiatori, fra cui moltissimi studenti delle scuole del Vomero, del corso Vittorio Emanuele e del centro.
La Centrale è stata riaperta il 22 luglio scorso, dopo undici mesi di lavori per la revisione ventennale.
E i continui stop all’esercizio rischiano di diventare adesso — in parallelo con la crisi Anm e con la soppressione delle corse notturne dell’impianto che rispondevano ad una domanda altissima dell’utenza — materia per campagna elettorale. Il primo assaggio lo ha fornito ieri l’europarlamentare Fulvio Martusciello. «La chiusura della funicolare centrale è l’ultimo episodio del disastro trasporti in città — commenta il coordinatore vicario di Forza Italia a Napoli —. Ai napoletani viene negato il diritto alla mobilità con una azienda che corre verso il fallimento e con l’aumento ingiustificato delle tariffe dei taxi. Abbiamo l’impressione che ci si avvii stancamente ma inesorabilmente verso una fine anticipata della consiliatura comunale».
Le interruzioni che hanno lasciato a piedi migliaia di viaggiatori negli ultimi mesi con uno stop in media di un’ora — con punte anche di tre ore — sono riferite a problemi diversi. Dal blocco delle porte all’attivazione, a sorpresa, dell’impianto antincendio fino a problemi ai freni e alla componentistica di un impianto che ha un profilo particolarmente sofisticato.
Molti problemi sono stati risolti in parallelo: tecnici al lavoro a Napoli e interventi in remoto da parte della Leitner — azienda che ha eseguito la revisione — che in una nota del 15 settembre scorso attribuì l’elevata frequenza dei guasti alla naturale fase di avvio, ma anche «alla quantità di componenti installate sulla Funicolare Centrale, assai elevata per le esigenze normative, estensione e dimensione di un impianto che non ha eguali al mondo per dimensioni, potenze installate, capacità oraria, livello di automazione e flusso di passeggeri».
Insomma tutto normale, ma non per i viaggiatori che si trovano a fare i conti con disservizi che si ripropongono ciclicamente.
Una nota a margine. Il personale Anm non è stato formato per intervenire compitamente sui guasti e in alcuni casi si finisce per perdere più tempo di quello che effettivamente servirebbe per riattivare le corse. In alcuni casi bisognerebbe fronteggiare questioni relativi a software complessi o intervenire su sistemi di monitoraggio che vanno in tilt per motivi banali, risolvibili però solo da chi conosce profondamente il sistema. E lavorare in parallelo fra città diverse diventa farraginoso e diluisce i tempi per affrontare problemi anche minimi. Un caso fra tutti il blocco delle porte la scorsa estate mentre l’addetto dell’azienda che aveva verificato il meccanismo era in vacanza, in una zona senza copertura telefonica.