Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vandali, attacco alle scuole
Creolina e aule rovinate alla Boccioni e al da Vinci. Sei raid in ventiquattro ore Devastati altri due istituti. La madre di Arturo: non so se vuole restare a Napoli
Sono riusciti ad entrare all’interno della Mostra d’Oltremare, oltrepassare il cancello che porta al liceo artistico Boccioni-Palizzi. Hanno così devastato aule e bagni versando anche litri di creolina. Stessa scena a Poggioreale, al liceo Leonardo da Vinci di via Foggia. Sei raid in due giorni, per gli inquirenti potrebbe esserci un’unica regia. La madre di Arturo: non so se mio figlio vuole restare a Napoli.
Sono riusciti ad entrare
NAPOLI all’interno della Mostra d’Oltremare, oltrepassare il cancello che porta al liceo artistico Boccioni-Palizzi di via Terracina a Fuorigrotta. Hanno aperto la porta d’ingresso, sono andati dritti ai bagni devastando alcuni servizi. Poi hanno cosparso di creolina il pavimento.
Stessa identica scena a Poggioreale, al liceo Leonardo da Vinci di via Foggia. Lì i vandali si sono accaniti oltre che sui rubinetti dei bagni, anche sulle attrezzature della palestra, dove hanno prima divelto alcune reti usate per giocare a pallavolo. Ma non era ancora finito, hanno cosparso i pavimenti di tre aule al piano terra con polvere di estintori e creolina. Un danno che ha provocato il blocco delle lezione sia nell’uno che nell’altro caso e sono sei gli episodi di vandalizzazione in 24 ore. Una escalation che potrebbe essere legata a spirito di emulazione tra i giovanissimi che si filmano e si scambiano i video delle bravate, anche se a Ponticelli, dove due notti fa sono state vandalizzati un asilo nido e due istituti superiori, gli investigatori ritengono possa esserci un’unica regia.
Il movente non è chiaro, ma potrebbe essere legato solo al gusto, orrido, di distruggere. Ci sono però le telecamere e in due scuole su quattro hanno ripreso un’auto e tre ragazzi, che sembrano giovanissimi, con cappucci e sciarpe forzare le porte laterali con un cacciavite e devastare, allo stesso modo, con mazze e creolina, gli istituti presi di mira. Intanto la mamma di Arturo, il 17enne ferito a coltellate in via Foria da un «branco» di giovanissimi ha chiesto al presidente dell’Anac Raffaele Cantone un «tavolo di riflessione sulla legalità in questa nostra terra». Maria Luisa Iavarone ha riferito anche che «con il sindaco Luigi de Magistris, con il cardinale Crescenzio Sepe e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca stringeremo un patto di solidarietà contro la criminalità a Napoli. Io sono convinta che tutte queste manifestazioni di solidarietà, anche da parte di personaggi noti come Cantone, siano importanti. Io intanto non mollo. Però Arturo sente ora più che mai il degrado che ha intorno. Questo lo condiziona sul futuro. Era deciso a provare i test d’ingresso a Medicina, oggi mi ha detto che non sa più se vuole farli, se vale la pena restare a Napoli o andare fuori. Ho altri due figli, entrambi più piccoli di Arturo - afferma - non posso né intendo cedere al mio dovere supremo di genitore, devo garantire loro la garanzia del futuro, aiutarli a stare al mondo». Due giorni fa gli amici di classe di Arturo, che frequentano l’istituto Cuoco alla Sanità, sono scesi in piazza con gli studenti del Caccioppoli di Poggioreale per chiedere alla Prefettura maggiore controllo nelle scuole saccheggiate da bande di vandali.
«Sono innumerevoli gli istituti di Napoli e provincia che non dispongono del certificato di agibilità, che hanno gravi problemi strutturali e che non subiscono la dovuta manutenzione degli spazi che gli studenti vivono tutti i giorni. In tutto, questo la Città Metropolitana continua a non erogare le prestazioni dovute agli istituti con problemi strutturali», dichiarano i rappresentati dell’Unione studentesca napoletana che sono scesi invece tra le strade del centro gli studenti del liceo scientifico Labriola di Fuorigrotta che lamentano l’assenza di riscaldamento nelle aula della sede centrale dell’istituto in via Terracina. «A settembre - spiegano i portavoce del Collettivo Labriola - la nostra nuova sede centrale, l’ex Capalc, è stata inaugurata dal sindaco Luigi de Magistris. A 6 mesi dall’apertura, però, la scuola non è per niente vivibile: abbiamo passato tutto l’inverno con il sistema di riscaldamento non funzionante e senza la rete internet, prerogativa imprescindibile per la tecnologia che viene ormai usata per la didattica».
La riflessione Era deciso a provare i test d’ingresso a Medicina, mi ha detto che vuole capire se vale la pena oppure scegliere di studiare fuori
L’Unione studentesca Molti istituti non dispongono del certificato di agibilità e hanno gravi problemi strutturali
Gli iscritti al Labriola La nostra sede aperta sei mesi fa non ha ancora la rete internet e i riscaldamenti nelle aule