Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«La metro a singhiozzo? 160mila utenti per 9 treni Siamo con il cappio al collo»
Occupa una delle poltrone
NAPOLI più scomode. A Napoli, da qualche mese a questa parte, Vincenzo Orazzo si trova a gestire una patata più bollente che mai. Il direttore di esercizio delle linee metropolitane e funicolari di Anm quasi ogni giorno ha una grana da affrontare, un guasto da gestire, una interruzione delle corse cui far fronte. «E su questo versante c’è davvero poco da fare».
In che senso c’è poco da fare?
«Il disservizio dei mezzi di trasporto pubblico è immediatamente percepibile dagli utenti, con ricadute inevitabili sull’immagine dell’azienda. Insomma non si può davvero nascondere nulla».
Ieri mattina per oltre un’ora, dalle 8 alle 9.15 è stata sospesa la tratta DanteGaribaldi della Linea 1. Cosa è successo questa volta?
«Sono andati in tilt due treni, l’uno dietro l’altro, e per far fronte alla grandissima domanda che abbiamo sulla linea è stato indispensabile fermare le corse a Dante».
Quindi l’offerta è insufficiente
rispetto alla domanda?
«Sulla linea 1 siamo con il cappio al collo. Ogni giorno abbiamo 160mila utenti da gestire con nove treni appena. Basta un piccolo problema che questo sistema delicatissimo, peraltro già insufficiente, salta. L’attuale frequenza dei treni è di dieci minuti, ma almeno negli orari critici — dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 19 — occorrerebbe portarla a cinque o sei minuti».
Servono nuovi treni.
«Servono eccome».
E quando arriveranno?
«Non prima di due anni».
Sulla funicolare Centrale, invece, che problemi ci sono?
«In questo caso si tratta di problemi tecnici fisiologici, legati all’alto numero di ore di esercizio. In termini percentuali uno o due stop al mese possono starci, se rapportati al flusso di viaggiatori e all’attività dell’impianto. Alla Centrale i guasti e le interruzioni che si sono verificate sono proporzionati se analizzate in un quadro generale».