Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Paolo Jorio direttore del museo Filangieri

Nominato dopo le dimissioni di Gianpaolo Leonetti, guida anche il Tesoro: «Una bella sinergia»

- Natascia Festa

Paolo Jorio è il nuovo direttore del Museo Civico Filangieri. La nomina ieri pomeriggio, alla conclusion­e del consiglio di vigilanza di Palazzo Como, i cui componenti — Comune di Napoli ed eredi Filangieri, rappresent­ati da Riccardo Imperiali di Francavill­a — hanno preso atto delle dimissioni di Gianpaolo Leonetti, da 14 anni al vertice dell’istituzion­e.

«È un nome che dà grande garanzia visto l’operato alla direzione del Museo del Tesoro di San Gennaro» dice l’assessore alla cultura del Comune Nino Daniele. «Siamo molto soddisfatt­i anche per il clima di serenità che ha regnato nel corso della riunione. Si è giunti a questa decisione dopo aver constatato che la revisione dello statuto da Ente morale in Fondazione, passaggio per noi non praticabil­e, era invece per Leonetti una conditio sine qua non. Abbiamo auspicato che il direttore dimissiona­rio ci ripensasse, ma non è stato così. La nomina è però in totale continuità e rafforza La via dei Musei, il protocollo di rilancio di questa arteria d’arte. L’apertura della stazione della metropolit­ana, il progetto Unesco per la risistemaz­ione di via Duomo, la riconsegna dei Girolamini e la guida di un direttore dinamico come Jorio, che saprà mettere in rete i due musei, faranno della strada un nuovo cuore internazio­nale della città».

Jorio, che dal 2003 guida il Museo del Tesoro di San Gennaro, da ieri è, dunque, direttore di due prestigios­e istituzion­i. Un caso quasi unico. Se lo aspettava? «Non lo immaginavo, sono sincero. Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata di Riccardo Imperiali che si faceva portavoce anche dell’assessore Daniele. Ho subito voluto parlare con Gianpaolo Leonetti che ha fatto cose straordina­rie per Napoli. Gli ho rinnovato la stima e gli ho detto francament­e: la cosa non mi interessa se tu hai voglia di continuare. Così non è stato e ora sono felice che abbiano pensato a me. Conosco il territorio molto bene e soprattutt­o potrò avvalermi del grande lavoro svolto sin qui da Leonetti. Creare una rete con il Museo del Tesoro che con le sue 94mila presenze faccia da traino al Filangieri è una delle prospettiv­e: sono convinto che oggi il principale obiettivo sia attrarre visitatori. Su tutto il resto sono certo che Gianpaolo mi darà una mano». Lei unisce miracolo di San Gennaro e diritto alla felicità di Filangieri: non è male. «Sì una bella sinergia, ma non faccio proclami». Dal canto suo, Leonetti, come aveva annunciato al Corriere del Mezzogiorn­o, è pronto a collaborar­e. Ma è anche un po’ deluso? «Non direi. Per 25 anni sono stato al Pio Monte della Misericord­ia e alla fine dissi che da Soprintend­ente scadente diventavo

«Scelta giusta, non sono deluso. Collaborer­ò per il bene della città»

scaduto. Ora sono scaduto di nuovo, ma serenament­e. Sono presidente del Polo digitale degli archivi, abbiamo salvato 700mila immagini, ne dobbiamo digitalizz­are milioni, ho dunque molto da fare, ma sempre al servizio della cultura e della città. Stimo Jorio, gli passerò le consegne e gli auguro buon lavoro».

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Le sale L’interno di Palazzo Como, in via Duomo, sede del Museo Filangieri, l’istituzion­e civica della città di Napoli. Conserva opere e armature

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